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In genere tutti i passi interni che davano accesso alla piazzaforte di Spezia dalle regioni limitrofe avevano posti di controllo non fortificati ma di natura campale (spesso appoggiati ad abitazioni ex-civili) con funzioni anche di avvistamento aereo, presidiati dalla milizia.
Già* di per sè poco protetti, il basso livello di vigilanza e di preparazione militare della esigua guarnigione li rendevano facile preda delle bande partigiane (più interessate al recupero delle poche armi e rifornimenti presenti che a consentire il tempestivo allarme aereo per la più rapida messa in sicurezza della popolazione civile delle città*).
Cito ad esempio il passo Centocroci (oggetto di attacco il 4.3.44) e il passo del Bocco (attaccato 9.6.44).
Il tentativo di scoraggiare attacchi a posti di avvistamento è ben rappresentato dal testo di un manifesto fatto affiggere il 10.11.44 a Mattarana (sulla via Aurelia, direzione Genova, zona Bracco vedi post; http://www.milistory.net/forumtopic.asp? ... ms=,Bracco)
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Il documento è tratto dal libro "Il tricolore insanguinato" di R. Borrini MA.RO Editrice Srl che raccomando vivamente a tutti gli interessati alla storia locale)
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