Tanti bei discorsi sul bullismo, sulla delinquenza minorile, su insegnanti indegni e/o vittime degli studenti e poi guarda cosa succede a chi prova ad instillare un po' di quella educazione e disciplina che ormai i genitori non sanno (o non vogliono) più dare ai propri figli.
Come si può pensare che un insegnante dopo queste sentenze ne abbia ancora voglia?
Che generazione si va preparando per assumere il futuro controllo del ns. paese?
C'è un'insistente e determinata volontà di distruggere, a cominciare dalle scuole, ogni valore morale, educativo, ogni simbolo o concetto quale Dio, Patria, Famiglia, Onore, Ordine, Disciplina, Rispetto degli altri e dell'altrui Libertà e Proprietà , su cui non può fare a meno di basarsi una società che si vuol definire civile.
E parlando di scuola non entro nel merito della visione storica deformata che viene propinata ancora oggi ai ragazzi....
Comunque gioite perchè prossimamente ho sentito dire che si celebrerà il pedophil pride la giornata mondiale dei pedofili....
Da NOTIZIE ANSA di oggi:
CENTO VOLTE 'SONO DEFICIENTE' SU QUADERNO, INSEGNANTE IMPUTATA
PALERMO - Un insegnante per punire l'alunno che fa il 'bullo' in classe lo obbliga a scrivere cento volte 'Sono un deficiente' sul quaderno. Ma il genitore del ragazzo l'ha denunciata. E adesso il pm ha chiesto per la professoressa la condanna a due mesi di carcere, pena sospesa, per abuso di mezzi di correzione. E' accaduto in una scuola media nel centro di Palermo. La vicenda è raccontata oggi da 'Il Giornale di Sicilia'. Il ragazzino, dodici anni, aveva vietato a un coetaneo l'ingresso nel bagno dei maschi dicendogli 'Tu non puoi entrare, sei gay, sei femmina...'. Il padre si è rivolto ai carabinieri dopo avere detto alla docente: 'Mio figlio sara' deficiente ma lei è una c...'. Il pm Ambrogio Cartosio ha chiesto ora la condanna dell'insegnante di 56 anni. Il processo si svolge con il rito abbreviato davanti al gup Piergiorgio Morosini. La parte civile ha chiesto i danni. L'istituto si trova in un quartiere popolare nei pressi della stazione centrale. Il dodicenne frequentava la seconda media. E' descritto come un ragazzo "molto vivace". Considerato un leader tra i coetanei.
La professoressa di Lettere con trent'anni di lavoro alle spalle ha deciso di punirlo in questo modo per stigmatizzare il gesto da bullo, compiuto all'inizio dell'anno scolastico concluso, nei confronti del compagno di scuola. Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore dell'ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano che senza entrare nel merito afferma: "Non esiste una regola generale per i docenti che si trovano davanti a un atto di bullismo. L'unica cosa da fare è non ignorarli. Alcuni docenti preferiscono affrontare il comportamento aggressivo con ironia spiazzando il ragazzo. Ma questo non può funzionare sempre". In ogni caso se la punizione per il ragazzo sarebbe dovuta servire a migliorare le sue nozioni di ortografia è stata inutile. Ha infatti scritto per cento volte "sono deficente", omettendo la"i".
Perdonate lo sfogo e preciso che non sono un insegnante.

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