Oggi essendo il 4 novembre ho deciso di postare questo oggetto in ricordo ed onore di un giovane ragazzo che pultroppo non ce l'ha fatta.Posto qui di seguito,l'ultimo mio acquisto almeno per me, dall'enorme valore storico e molto toccante,si tratta di un portafoto fatto presumibilmente dalla famiglia in memoria del loro figlio caduto.
Come potete vedere dalle foto la cornice a mio parere stupenda è stata effettuata con il metodo della "fusione a cera persa" dando cosi' un enorme qualità* del dettaglio,all'interno troviamo la foto del povero ragazzo,da quel che possiamo capire è che era nel 17°reggimento fanteria Acqui (non capisco cosa sono le stellette sulle spalline).Sul retro del portafoto troviamo una frase impressa :
PURO - FORTE - D'INGEGNO
CON SEMPLICE CONSAPEVOLEZZA D'OFFERTA
CON FERMA VOLONTA DI IDEALE
COME VISSE LA VITA BREVE
COSI MORI LA SUA MORTE GLORIOSA
14 NOVEMBRE 1915
Il tutto è ripiegabile e inseribile in una custodia in pelle, cartone e seta.
Per fortuna in tutti questi anni è rimasto il nome del soldato scritto con il lapis sopra la custodia : GINO VERTOVA
Il 17°reggimento fanteria Acqui Durante la Grande Guerra del 1915-1918, si distinse in eroiche azioni , come nel settore Vermigliano-Cave di Selz (giugno - luglio 1915), nelle sanguinose giornate del Monte Sei Busi (agosto - ottobre 1915), nella tenace resistenza sull'Altopiano di Asiago (giugno 1916 ), a Monfalcone ( novembre 1916 ), nella partecipazione alla X° e XI° battaglia dell'Isonzo (primavera 1917), nell'energico arginamento dell' avanzata nemica dopo Caporetto (autunno 1917).Il 3 novembre 1918 la "Brigata Acqui" entrava vittoriosa in Rovereto.
Scusate per la lunghezza del topic.
che il nostro Gino Vertova possa riposare in pace assieme assieme agli altri caduti.
'Il 14 novembre 1915 l'ottava Compagnia del 122 Fanteria, al comando del capitano Tintori Francesco, muoveva all'assalto per la conquista della trincea Razzi coadiuvando l'azione della 152 fanteria. Il Sottotenente Vertova comandava il II plotone. (...) Il Sottotenente Vertova accortosi che colà (presso una piccola trincea tra noi e il nemico) trovavasi un capitano austriaco, lo invitò ad arrendersi. Tutti e due avevano la rivoltella in pugno. Vertova cadeva poco dopo a terra, col cranio fracassato'.



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