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Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
LA LEGIONE ITALO-CROATA
Sull'esempio della legione inviata sul fronte dell'Est aggregata all'esercito tedesco, anche l'Alto Comando italiano volle organizzare una legione composta da volontari croati da aggregare al Corpo di spedizione italiano in Russia. Superando qualche iniziale reticenza, il 26 luglio 1941, il comando dell'esercito croato emise un ordine per la formazione di una Brigata Leggera Motorizzata (Laki Prijevozni Zdrug) da aggregare alle forze italiane in Russia. La maggior parte dei volontari arrivò dal battaglione di rincalzo del 369° reggimento croato, desiderosi di essere inviati subito a combattere contro Stalin. La Brigata venne formata con 1.100 soldati, 70 sottufficiali e 45 ufficiali per un totale di 1.215 uomini, suddivisi in tre compagnie di fanteria, una compagnia mitraglieri, una compagnia mortai da 81mm ed una batteria di artiglieria con pezzi da 65 mm. Il comando della Brigata venne assunto dal Tenente Colonnello croato Egon Zitnik. La Brigata venne inviata prima a Varazdin in Croazia, dove iniziò l'addestramento, aspettando che gli italiani organizzassero il loro corpo di spedizione. Poiché i tempi di attesa furono più lunghi del previsto, la Brigata venne temporaneamente impiegata in azioni contro i partigiani comunisti nel territorio croato. Il 17 dicembre 1941, finalmente il comando italiano trasferì la Brigata in Italia, dove venne equipaggiata e dove gli uomini ricevettero le uniformi italiane. Seguirono tre mesi di intenso addestramento, alla fine dei quali i legionari ricevettero la visita del generale Ugo Cavallero e del ministro della difesa croato Slavko Kvaternik, in occasione della cerimonia del loro giuramento di fedeltà* al duce ed al Poglavnik. La Brigata arrivò sul fronte dell'est il 16 aprile 1942, nei pressi della città* di Harcjusk. Qui venne aggregata alla divisione celere italiana Principe Amedeo Duca d'Aosta, e ricevette il resto del suo equipaggiamento e dei suoi mezzi di trasporto (44 camion, 3 automobili e 6 motociclette). L'11 maggio, vicino alla città* di Pervomajska, la Brigata combattè la sua prima battaglia sul fronte dell'est, al fianco della 63a Legione camicie nere Tagliamento. Durante i successivi 10 mesi, la Brigata venne impegnata in duri combattimenti intorno alle città* di Stokovo, Timofejevka e Nikitovo nell'area intorno al fiume Dnieper e poi nel bacino del Donetz. Seguirono nel luglio '42 altri combattimenti intorno a Vladimirovka, Krasna Poljana e Fjodorovka. Il 28 luglio 1942, la Brigata oltrepassò il fiume Donec a Lubanskoje costituendo una testa di ponte. Il 25 agosto i russi contrattaccarono impegnando i croati in durissimi scontri; i legionari riuscirono a tenere le posizioni , facendo anche molti prigionieri, lamentando solo 8 caduti e 12 feriti.
Il 19 dicembre 1942, all'inizio della controffensiva russa sul fronte meridionale, la Brigata si trovò dislocata sulle colline 210 e 168 nei pressi di Hracin. Qui, i legionari si ritrovarono al centro di un massiccio attacco sovietico, e pur difendendosi strenuamente, alla fine senza più munizioni furono travolti. Non ci furono superstiti, l'unità* venne completamente annientata. I pochi feriti croati che giacevano negli ospedali da campo italiani furono tutti rimpatriati.
Nel maggio 1943, in Italia venne iniziata la formazione di una nuova legione croata, con gli effettivi di un reggimento. Vennero reclutati circa 1.800 volontari, che furono raggruppati prima sul Lago di Garda e poi spostati sul confine italo-sloveno. Dopo la defezione italiana dell'8 settembre, i volontari della Legione vennero trasferiti in Croazia ed inclusi per la maggior parte nella divisione tedesco-croata Tigar.
(M.Afiero, "I volontari stranieri di Hitler", Ritter Edizioni)
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