Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 24

Discussione: [DOCUMENTI] Fortificazione permanente (1a parte).

  1. #1
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2007
    Località
    Liguria
    Messaggi
    244

    [DOCUMENTI] Fortificazione permanente (1a parte).

    spero di fare cosa gradita a tutti mandandovi, in un sacco di puntate (se ne prevedono più di 200) iltesto completo di "FORTIFICAZIONE PERMANENTE CONTEMPORANEA (TEORICA E APPLICATA) di Mariano Borgatti. E' il testo base per lo studio delle fortificazioni di inizio secolo (il testo è dela scuola di applicazione di artiglieria e genio del 189. in prima fase mancheranno le immagini perché sto ancora scansionando il testo (sono circa 1200 pagine da scansire e correggere con word... almeno le potete copiare e incollare!!!).
    Se tutto va bene in un annetto lo mettiamo tutto: non lo allego tutto subito un po' perché non è ancora pronto e un po' perché... dovrete essere bramosi tutti i giorni di collegarvi e copiare. Il testo è diviso in paragrafi: oggi i primi 9.
    Buona copiatura a tutti!!!!!

    P.S. chiedo hai moderatori... è lecito fare quello che sto' facendo o......


    CAPO I
    Generalità e definizioni.


    1. La fortificazione è quella parte dell'arte militare che insegna ad approfittare delle circostanze offensive e difensive naturali delle posizioni, oppure ad accrescerle con opportuni provvedimenti, al fine di favorire l'azione delle truppe e l`efficacia delle armi che vi sono impiegate, non ché di provvedere alla conservazione di tutti gli elementi di forza (uomini, armi e munizioni relative, quadrupedi, materiali, vettovaglie) nella preparazione, nell'attesa e nello sviluppo dell'azione.
    Le costruzioni contemplate dalla parte di arte militare qui definita, prendono il nome di fortificazione, o di opere di fortificazione, oppure anche semplicemente di opere, quando il discorso volge sopra argomento militare.
    La fortificazione insegna ancora il modo di attaccare e di difendere le opere.
    2. Dalla definizione risulta chiaro che l'ufficio della fortificazione può essere offensivo o difensivo; sarà offensivo quando le disposizioni degli elementi, o delle opere, saranno tali da favorire l`azione esterna delle truppe che vi si affidano o vi si appoggiano; saranno difensivi quando permetteranno a truppa debole, per numero, o per morale rilassato, o per pochezza di mezzi, di resistere per tempo più o meno lungo agli attacchi di avversario più forte per uno o per tutti i fattori di debolezza qua indicate.
    Il carattere però delle opere deve sempre essere offensivo-difensivo, giacché debbono essere impiegate al fine di conservare, il più a lungo possibile, una località occupata dalle proprie truppe, conservazione appunto, che può ottenersi offendendo e difendendosi.
    Risulta ancora che la fortificazione può essere naturale od artificiale,a seconda ché chi fortifica approfitti di posizioni favorevoli offensive o difensive naturali, o le crea artificialmente, costruendo a nuovo, o modificando ciò che esiste.
    3. Il valore di una fortificazione dipende dalla bontà della posizione e da quella delle opere che vi si elevano: è quindi la risultante del valore naturale e del valore artificiale delle posizioni. Se però la posizione non è forte di per se sarà difficile, od anche impossibile, erigervi fortificazioni che soddisfino a tutte le esigenze cui debbono provvedere; e perciò, in genere, non si dovranno mai fortificare posizioni che non siano forti naturalmente.
    4. Il fine che si vuol raggiungere nel fortificare una posizione può essere organico, logistico, tattico. Il fine è organico quando la posizione è un punto strategico permanente ed interessa la difesa generale interna dello stato, oppure concorre a costituire delle solide basi d'operazione o delle linee di difesa alla frontiere.
    Il fine è logistico quando si tratta di favorire il muoversi, o sostare, degli elementi di. offesa o di difesa; così: coprire l`organizzazione di basi d'operazione e di linee di difesa secondarie ; costituire teste di ponte, campi permanenti o di osservazione difendere depositi di munizionamenti, di viveri e simili.
    Il fine è tattico, allorché l'importanza della posizione si manifesta solo all'atto in cui avviene, o si prevede debba avvenire, l`urto fra i belligeranti.
    Qualunque sia il fine di una fortificazione, questa però deve essere studiata nelle sue forme in mode che soddisfi sempre alle esigenze tattiche, poiché nell'azione deve favorire il combattimento a chi la occupa.
    5. Suddivisioni delle fortificazioni a seconda della importanza, dei mezzi e del tempo disponibile per effettuarla. L'entità di un'opera di fortificazione dipende:
    1° dall'importanza del fine che si vuole con essa ottenere;
    2° dai mezzi e dal tempo che si hanno disponibili per effettuarla;
    3° dalla potenza dei mezzi con la quale l`avversario può attaccarla.
    Avendo specialmente riguardo ai mezzi ed al tempo disponibile per erigerle, ed alla loro durata presumibile, le fortificazioni si distinguono in permanenti ed in temporanee od occasionali.
    6. Le fortificazioni permanenti sono ordinariamente erette in tempo di pace, quindi con abbondanza di mezzi e di tempo, e sono suscettibili di resistere alle più potenti offese nemiche, non che alle ingiurie del tempo. Per esse si usano materiali di qualsiasi genere e forma, e maggiormente la terra, la muratura ordinaria e cementizia ed i metalli; limitando i legnami alle costruzioni interne, cioè alle meno esposte alle intemperie ed alle offese avversarie.
    Le costruzioni permanenti sono sempre elevate a fine organico e perciò nei punti strategici permanenti.
    7. Le fortificazioni temporanee, od occasionali, sono quelle costruite nell'occasione di una guerra, prima che questa, sia dichiarata, o durante la guerra stessa; talvolta nelle ultime ore precedenti una battaglia, oppure durante la battaglia, e perciò con mezzi e tempo limitati, talora limitatissimi. Le opere di questa categoria non possono resistere che ad azioni meno potenti in confronto alle opere permanenti, e non reggono a lungo alle ingiurie del tempo; e da ciò appunto la denominazione di temporanee.
    Le fortificazioni temporanee si suddividono in semi-permanenti, miste, ed in campali.
    8. Le fortificazioni semi-permanenti, o miste, sono erette in un lasso di tempo variabile da alcuni giorni ad alcune settimane, con gli stessi mezzi impiegati per la fortificazione permanente, ma col predominio della terra, che è il materiale principale delle opere campali, e con utilizzazione di legnami greggi, ferramenta lavorate, ma di requisizione od occasionali (come travi laminate in sbarre, rotaie, lamiere e simili), muratura cementizia con malte a rapida presa, pietre per costruzioni a secco. Le fortificazioni semi-permanenti sono, in massima, erette a fine logistico, e quindi in punti strategici eventuali; alcune però si fanno in punti strategici permanenti, e ciò quando non si abbia avuto il tempo od i mezzi di premunire tali punti fin dal tempo di pace.
    9. Le fortificazioni campali sono costrutte in un tempo limitatissimo, tutto al più in uno o due giorni, e con mezzi pure motto limitati (esclusivamente terra e legnami o ferramenta greggi o lavorati, ma di requisizione; raramente pietre per costruzioni a secco) ; per cui sono meno resistenti alle offese avversarie e vengono presto rovinate dalle intemperie. Esse vengono costrutte quasi sempre a fine tattico, ossia su punti tattici; tuttavia alcune possono venire erette a fine logistico, quando non si abbiano avuti i mezzi od il tempo di occupare punti strategici eventuali con opere semi-permanenti.
    Le fortificazioni campali comunemente si distinguono in campali propriamente dette, ed in fortificazioni improvvisate, speditive, o del campo di battaglia. Queste differiscono da quelle in ciò che vengono erette in poche ore, talvolta anche sotto il fuoco dell'avversario e sempre dalle stesse truppe che debbono occuparle.
    Michele

  2. #2
    Moderatore L'avatar di Italien
    Data Registrazione
    Jul 2006
    Località
    Genova e Massa Carrara
    Messaggi
    4,856
    Il testo è di estremo interesse, e la Tua iniziativa è certamente una buona idea, se potessimo (con l'aiuto di tutti) migliorarla ulteriormente potrebbe diventare quasi un servizio di scambio materiale a disposizione di tutti gli studiosi.
    Si potrebbe che so, pubblicarlo a puntate nella sezione riservata al download (che non sono ancora riuscito a capire a cosa serva e come funzioni: è sempre vuota come il deserto!). E' una delle cose che ho intenzione di definire meglio (con un po' di tempo a disposizione).
    Chiedo due lumi all'amministrazione e vediamo cosa si può fare.

    Sempre a disposizione. Ciao.
    LA MIA PAGINA "FORTIFICATA" SU FACEBOOK©: http://www.facebook.com/pages/Italien/323925510817

    Nel mezzo del cammin di questa vita, mostrassi alfin la truce metà oscura...
    ché la pazienza mia era finita, e lo baston calassi su ogne testa dura.


    Fatti non fummo, a viver come inermi... bensì pello inimico, far divorar dai vermi.


  3. #3
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Jun 2007
    Località
    Sardegna
    Messaggi
    132
    ciao !!!
    si potrebbe salvare come file pdf e allegare nei messaggi [ciao2][ciao2]

  4. #4
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2007
    Località
    Liguria
    Messaggi
    244
    oramai è scansionato in word...una faticaccia...
    ma non perdete le speranze sono già* a paragrafo...658!!!!!!!!
    Il problema è sui disegni....., ma con calma,i più interessanti arrivano dalparagrafo 200 in poi....
    Si potrebbe giustamente usare l'area download, ma non so come inserire i documenti (è forse priorità* dei moderatori?)
    Michele

  5. #5
    Moderatore L'avatar di Italien
    Data Registrazione
    Jul 2006
    Località
    Genova e Massa Carrara
    Messaggi
    4,856
    No che io sappia, credo si tratti piuttosto di un possibile sviluppo futuro che non è mai divenuto operativo (probabilmente x la quantità* di impegni degli amministratori).
    Ad ogni buon conto, ho già* posto un interrogativo al riguardo, credo che possa trasformarsi in un ottima iniziativa (non vi piacerebbe poter scambiare planimetrie/fotografie di grosse dimensioni? o addirittura scansioni di testi non +, o mai stati in commercio?).
    Ne discuteremo in apposita sede e poi la decisione spetta a "loro"...[][][]
    Saluti.
    LA MIA PAGINA "FORTIFICATA" SU FACEBOOK©: http://www.facebook.com/pages/Italien/323925510817

    Nel mezzo del cammin di questa vita, mostrassi alfin la truce metà oscura...
    ché la pazienza mia era finita, e lo baston calassi su ogne testa dura.


    Fatti non fummo, a viver come inermi... bensì pello inimico, far divorar dai vermi.


  6. #6
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2007
    Località
    Liguria
    Messaggi
    244
    In attesa di notizie area download.....
    paragrafi dal 10 al 19


    10. Utilità* delle fortificazioni. L'utilità* delle fortificazioni risulta dalla considerazione che se esse sono situate e fatte in modo da raggiungere il fine indicato dalla loro definizione, mettono in grado le forze che le occupano di resistere ad altre che siano materialmente o moralmente superiori. Ciò fu sempre, ed è di tale evidenza e confermato dalla pratica, che la contestazione dell'utilità*, in massima, non può reggere.
    Può dirsi invece che l`utilità* delle fortificazioni deve aumentare, ed aumenta necessariamente, con lo sviluppo degli eserciti e delle flotte, col progresso dei mezzi di offesa e colla rapidità* delle comunicazioni fra le diverse parti degli stati. E se contestazione o dubbiezza vi può essere sarà* soltanto in molti casi particolari dell'applicazione delle fortificazioni, sia per la scelta delle posizioni, sia per la entità* e modalità* del mezzi difensivi da applicare.
    E` da ritenere ancora come indiscutibile questo aforisma: le fortificazioni debbono essere poche e buone, giacché quelle che non sono necessarie o non sono ben costruite, sono non solo inutili, ma dannose e per la spesa che hanno prodotto e per le forze che immobilizzano; ed ancora: le grandi piazze forti inutili od erronee, possono essere causa di grandi disastri.
    11. Circostanze che influiscono sulla forma e sulla costituzione delle fortificazioni. Queste circostanze sono:
    1° la specie e la potenza dei mezzi impiegati dal difensore e dall'attaccante;
    2° la configurazione del terreno d'impianto delle opere e del terreno di attacco;
    3° la qualità* dei materiali impiegati nella costruzione delle opere.
    La prima circostanze e la più importante, perché influisce sul modo di tener conto delle altre due. Siccome i mezzi impiegati dal difensore e dall'attaccante, tra i quali mezzi sono principali le armi, variano nel modo di essere, nel modo di agire e nella potenza con lo scorrere del tempo, col perfezionarsi delle industrie e col modificarsi degli ordinamenti politici, cosi variarono le forme delle opere ed i materiali adoperati per edificarle, dando origine alle epoche nella storia dell'arte fortificatoria.
    Le altre circostanze influirono ed influiscono specialmente sulla forma degli elementi e sulla costituzione delle opere complesse.
    12. Elementi costitutivi di un'opera di fortificazione e loro parti caratteristiche. Qualunque possa essere la costituzione di un'opera è invariabile il suo ufficio generale, caratterizzato dalla definizione della parola fortificazione; e quindi in ogni opera si ritrovano costantemente alcuni elementi che possono dirsi costitutivi. Essi hanno la ragione di essere nelle seguenti condizioni, alle quasi debbono soddisfare le opere in genere:
    1° permettere a chi impiega l'opera fuse dei propri mezzi di offesa, o di difesa, nelle condizioni le più favorevoli.
    2° rendere difficile il più possibile all'attaccante di distruggere, o di danneggiare, i mezzi di combattimento contenuti nell`opera.
    3° impedire all'attaccante il facile accesso all'opera.
    A queste condizioni si provvede mediante una massa coprente e mediante un ostacolo. Di più, per meglio soddisfare le due prime di dette condizioni, nella massa coprente, o sotto, o dietro di essa, si erigono delle costruzioni, o si adottano delle forme, o delle sagomature speciali, che costituiscono i particolari interni.
    La massa coprente, con alcuni dei suoi particolari interni, mette il difensore in buone condizioni per sviluppare l`azione delle sue armi, e costituisce l`elemento attivo, o di combattimento, dell'opera. La stessa massa coprente con altri dei particolari interni, e l'ostacolo, proteggono i mezzi di azione, impediscono o rendono difficile l`accesso agevole all'opera, e costituiscono gli elementi passivi o di sicurezza.
    L'ostacolo consiste per lo più in un lungo scavo, o fosso, e la massa coprente in un rialzo, o terrapieno, o ramparo, formato con materiali ricavati dal predetto scavo ; ma alcune volte la massa coprente, opportunamente conformata, può da sola costituire ostacolo all'avversario; ed altre volte l`ostacolo può essere formato da difese accessorie di carattere permanente, o temporaneo.
    13. In generale la massa coprente ed il fosso presentano una forma che può considerarsi come generata dallo spostamento, con leggi determinate, di una figura piana, in parte sopra ed in parte sotto alla superficie del terreno naturale, lungo una linea segnata sul terreno stesso, o che poco se ne allontana. Per cui la forma generale di un'opera è molte volte determinata quando siano date la sezione generatrice e la direttrice, ossia il profilo ed il tracciato; e la rappresentazione dell'opera è poi completata con particolari diversi, che non appariscono ne dal profilo, ne dal tracciato. Da ciò risulta che ai tre elementi costitutivi di un'opera indicati nel numero precedente si possono sostituire questi altri: profilo, tracciato e particolari diversi, con il quale lo studio delle opere riesce più semplice.
    14. Le parti caratteristiche di questi elementi sono :
    a) per il profilo: il rialzo, o terrapieno, o massa coprente; il fosso o scavo (che talvolta, come s'è detto, può mancare); il terrapieno interno, zona di terreno presso il rialzo, e che fa intimamente parte dell'opera, perché su essa possano muoversi, o spostarsi, i mezzi di azione, protetti appunto dalla massa coprente.
    b) per il tracciato: gli organi per l`azione lontana e gli organi per l'azione vicina; tanto l`azione lontana, quanto l`azione vicina, possono essere fronteggiante, avvolgente, fiancheggiante.
    c) per i particolari diversi: i locali alla prove, ossia locali circondati e ricoperti da costruzioni capaci di resistere più o meno a lungo ai più potenti mezzi di demolizione, specialmente ai tiri curvi; le comunicazioni; l'ordinamento delta massa coprente per rendere possibile, o per favorire, l`azione delle armi, etc.
    15. Definizioni diverse riferirsi al tracciato delle opere. Per l`occupazione di una posizione con un'opera si deve sempre determinarsi, o praticamente sul terreno, od idealmente, quel limite, o quella zona, o quella accidentalità*, sulla quale si vuole che abbia sviluppo l'azione tattica e che si svolga la resistenza. Questo limite, o questa accidentalità*, è ciò che chiamasi il margine tattico delta posizione. Esso nella fortificazione permanente è spesso suggerito dalle condizioni topografiche delta località*, ed è sempre scelto come uno dei primi elementi di studio di un'opera e del suo adattamento al terreno; mentre nella fortificazione campale, e specialmente in quella improvvisata, può essere imposto dalle circostanze del combattimento.
    La linea aperta, o chiusa, costituita dal margine tattico di una posizione da fortificare si dice il poligono di base della fortificazione.
    16. Dicesi fronte il complesso delle costruzioni elevate lungo un lato (od una parte di lato) del poligono di base, per avere assicurata l`azione completa, lontana e vicina, offensiva e difensiva su quel lato; e cosi il lato del poligono (o parte di lato che corrisponde ad un determinato fronte, si dice il suo lato di base.
    Ciascun fronte può essere costituito da un solo tratto rettilineo, o da più tratti disposti a spezzata in modo da soddisfare alle esigenze tattiche, e talvolta anche ad esigenze tecniche. Fra tali tratti si dicono facce quelli che hanno azione frontale e fianchi quelli che hanno azione fiancheggiante. Una faccia ritirata rispetto ad altre che le siano adiacenti sopra lo stesso fronte, si dice più specialmente cortina.
    17. Due facce formanti un angolo che presenta il vertice verso il terreno dal quale provengono le offese avversarie (o terreno esterno) costituiscono un saliente ; se invece le facce presentano all'esterno l`apertura dell'angolo, formano un rientrante. La bisettrice di un angolo saliente, o rientrante, dicesi la capitale del saliente, o del rientrante.
    La perpendicolare indefinite innalzata al lato di base, sulla metà* di un fronte, dicesi la capitale del fronte. Salvo casi eccezionali, il tracciato di un fronte è simmetrico rispetto alla retta che si assume per sua capitale.
    18. Il Tracciato di un'opera risulta dalla proiezione orizzontale di tutti gli spigoli formati dalle intersezioni fra loro delle superfici piane e curve, che limitano gli scavi e le masse coprenti. Siccome generalmente tali spigoli sono paralleli, e la loro relativa posizione è data dal profilo, cosi il tracciato stesso viene determinato da quello di uno dei detti spigoli, il quale si considera come principale, e prende il nome di magistrate. In fortificazione campale si assume per magistrale la linea di fuoco. In fortificazione permanente si seguono le seguenti norme convenzionali, generalmente adottate:
    a) se il ramparo, o massa coprente, è costituito da un muro isolato (muraglia), oppure da muro con terra all'interno (muro terrapienato), è magistrale la proiezione orizzontale della intersezione del paramento esterno del muro stesso della sua faccia superiore, comunque sia la posizione del muro rispetto alla terra retrostante, cioè sia esso aderente, o sia semi-staccato;
    b) se il ramparo ha scarpa esterna di terra, devesi distinguere quando si ha il fosso asciutto e quando si ha il fosso acqueo. Nel primo caso è magistrale l`intersezione delta scarpata di terra con il terreno esterno naturale piano ed orizzontale esistente, o supposto; nel secondo caso è magistrale la proiezione orizzontale dell'incontro della scarpa con il polo dell'acqua al suo livello medio.
    19. L'insieme dei fronti elevati lungo un determinato poligono di base costituisce una cinta. La cinta è continua se non vi sono interruzioni fra i vari fronti, salvo passaggi ristretti, ed ad intervalli quando fra i fronti siano intercalate delle interruzioni ampie rispetto alla estensione dei fronti stessi.
    Un'opera a piccola cinta continua costituisce ciò che si chiama ordinariamente un forte, od una batteria, od una ridotta: ed un'opera a cinta molto estesa continua, od anche ad intervalli, costituisce ciò che si chiama di solito una piazza forte.
    Michele

  7. #7
    Moderatore L'avatar di Italien
    Data Registrazione
    Jul 2006
    Località
    Genova e Massa Carrara
    Messaggi
    4,856
    Bene così... Ciao.
    LA MIA PAGINA "FORTIFICATA" SU FACEBOOK©: http://www.facebook.com/pages/Italien/323925510817

    Nel mezzo del cammin di questa vita, mostrassi alfin la truce metà oscura...
    ché la pazienza mia era finita, e lo baston calassi su ogne testa dura.


    Fatti non fummo, a viver come inermi... bensì pello inimico, far divorar dai vermi.


  8. #8
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2007
    Località
    Liguria
    Messaggi
    244
    dal paragrafo 20 al paragrafo 26.....


    20.
    Talvolta una semplice cinta costituisce da sola un'opera di fortificazione; spesso per6, quando si tratta di grandi piazze, la cinta è rinforzata mediante l`aggiunta di altre opere poste esternamente od internamente ad essa. In questo caso la cinta dicesi cinta magistrale, o primaria, o principale, od anche corpo di piazza; e le opere aggiunte si dicono opere addizionali ed anche annesse, esterne od interne, secondo la loro posizione rispetto alla cinta magistrale.
    Le opere addizionali esterne si dicono:
    â?¢ aderenti se hanno il proprio fosso in comunicazione con quello della cinta principale;
    â?¢ avanzate se non vi ha tale comunicazione, ma sono abbastanza prossime alla cinta per ricevere da esse la difesa vicina od il fiancheggiamento;
    â?¢ staccate se ne sono tanto lontane da non esserne fiancheggiate, ma abbastanza vicine da essere sotto L`azione dei fuochi della cinta principale, o delle sue opere addizionali più prossime.
    21 Le opere addizionali aderenti, od avanzate, dei vari fronti possono collegarsi fra di loro in modo da formare delle cinte esterne od interne a quella primaria, ed avere così delle piazze a cinte multiple. Un sistema invece di opere staccate, che si sviluppa tutto attorno ad una cinta primaria concentricamente ad essa, o quasi, prende il nome di linea di opere staccate.
    22. Sistemi di fortificazione. Le forme di tracciato che si possono assumere per un fronte in modo che questo soddisfi alle esigenze tattiche, sono variabilissime secondo la configurazione del terreno; tuttavia si possono, e sogliono, raggruppare attorno a certe forme tipiche, in dipendenza dei caratteri the vi predominano. Ciascun tipo costituisce un sistema di fortificazione, che può definirsi: l`insieme di quelle opere, le quali hanno comune il modo di esercitare l'azione tattica sul terreno esterno, benché si presentino differenti nelle forme del tracciato.
    23 I sistemi generalmente riconosciuti nella teoria della fortificazione sono tre:
    â?¢ il poligonale
    â?¢ il tanagliato
    â?¢ il bastionato.
    Nel sistema poligonale il tracciato è costituito da una sola faccia ab (Fig. 1 A, Tav. I) che si confonde col lato di base, quale organo di offesa lontana e di difesa vicina fronteggiante; mentre la difesa vicina fiancheggiante dove essere data da una costruzione aggiunta c.
    Nel sistema tanagliato il tracciato è costituito da due facce formanti rientrante ab, bc (Fig. 1 B), che sono ad un tempo organi di azione lontana avvolgente e di difesa vicina fiancheggiante, reciproca per ogni faccia.
    Il sistema bastionato si può considerare una modificazione del precedente, ottenuto spezzando opportunamente le estremità* più interne delle facce di una tanaglia abc (Fig. 1 C) molto aperta, e creando cosi due facce ad, gc (avanzi delle facce della tanaglia d'origine), due fianchi de e gf ed una cortina ef. Le facce provvedono all'azione lontana avvolgente, la cortina all'azione fronteggiante, i fianchi all'azione fiancheggiante.
    Sono derivazioni di questi sistemi le seguenti opere elementari: la tagliata, il dente, la lunetta, la tanaglia, la ridotta, la mezza ridotta, l'opera a corpo, l`opera a corona semplice, l'opera a corona doppia, l`opera a dente di sega, definite tutte nella fortificazione campale.
    24. I motivi per i quali una località* può essere militarmente importante e quindi richiedere opere di fortificazione si possono cosi riassumere:
    Costituire ostacolo, idrografico od orografico alla frontiera, o costituire linea di difesa naturale arretrata; od essere posta su linee di operazioni terrestri o marittime; oppure sopra nodo di strade; od in posizione vantaggiosa nello stato, rispetto ai suoi punti vitali, o ad una regione; od in relazione. vantaggiosa con ostacoli di primo ordine; od in relazione vantaggiosa per operazioni contro altro stato, così: punto di appoggio, di approvvigionamento, porto di rifugio;
    essere sede di stabilimenti militari di terra, o di mare, importanti ;
    trattarsi di una città*, o di un porto, che rivesta importanza politica (capitale, sede del governo) o commerciale, tale che sia giustificata la spesa delle fortificazione;
    trattarsi di città*, o di territorio, di recente acquisto per conquista, o per annessione, ecc.
    25. Denominazioni attribuite alle fortificazioni Da quanto è detto qui dietro, le fortificazioni prendono diversi nomi e caratteri, secondo che si considerano rispetto: alla posizione che occupano nello stato; al fine tattico che debbono raggiungere; alla loro forma ed estensione; al contenere o no popolazione civile.
    Rispetto alla loro posizione nello stato si distinguono in: fortificazioni di frontiera e fortificazioni interne ; e le fortificazioni di frontiera, in: fortificazioni terrestri e fortificazioni marittime, o da costa, o costiera, o dei litorali. Quest`ultime possono provvedere alla sola difesa verso il mare, od ancora essere terrestri-marittime, quando provvedono alla difesa verso mare ed alla difesa verso terra.
    Le fortificazioni terrestri, a seconda che siano erette in località* di pianura o con leggere accidentalità* orografiche, oppure sono erette in località* montuose, si sogliono distinguere in fortificazioni di pianura e fortificazioni di montagna.
    Ora, lo studio della fortificazione nei suoi elementi e nel suo complesso, indipendentemente dalla forma e dalla qualità* del terreno, costituisce quel ramo dell'arte che dicesi fortificazione teorica, e che forma argomento della PARTE I di questo Corso; e lo studio degli elementi fortificatori e delle fortificazioni complesse per le modificazioni che subiscono dalla qualità* del terreno e dalla sua forma, costituisce altro ramo dell'arte che dicesi fortificazione applicata. Questa si divide, appunto, in fortificazione di pianura, fortificazione di montagna e fortificazione costiera; ed essa formerà* argomento della PARTE II del Corso.
    26. Rispetto al fine tattico le fortificazioni sono:
    â?¢ offensive, quando hanno uno spiccato carattere d'offesa, ossia fanno sentire la loro azione sopra una zona di terreno molto estesa, dando appoggio a truppe destinate ad operare in questa zona. Sono specialmente dette perni di manovra, o base di manovra, o perni strategici.
    â?¢ Difensive quando hanno ufficio di proteggere e coprire gli elementi di azione e fanno risentire la loro azione ben poco (o per nulla) al di la della portata delle armi di cui sono munite.
    â?¢ Ridotto generale di difesa è quella regione fortificata, o piazza, in cui uno stato può concentrare la sua ultima difesa; è invece ridotto di difesa quella piazza forte che può servire di ultima difesa solo a truppe operanti in una zona separata dal teatro principale delle operazioni.
    â?¢ Centro di rannodamento, quella piccola regione fortificata che può servire di appoggio alle truppe incaricate della difesa di una data zona staccata dal teatro principale di operazioni.
    â?¢ Piazza di rifugio, quella destinata a dare ricovero ad un esercito naturalmente debole, od indebolito in seguito a patio rovesci, affinché possa riordinarsi, od attendere soccorsi.
    â?¢ Piazza di appoggio, termine generico per denotare il porno strategico, od il centro di rannodamento, o qualunque fortificazione che serve di appoggio a truppe operanti in una zona qualunque e tanto che stiano sulla difensiva, come che prendano la offensive.
    â?¢ Piazza di deposito, o di rifornimento, quella che serve come grande magazzino dei mezzi di guerra, per somministrarli, man mane che occorre, all'esercito mobile.
    â?¢ Testa di ponte, quella fortificazione addossata ad un corso di acqua importante (testa di ponte semplice), oppure posta a cavaliere del medesimo (testa di ponte doppia), avente l`ufficio di permettere all'esercito che ad essa si appoggia di manovrare, oppure di sboccare offensivamente sopra una o sopra entrambe le rive del corso d'acqua.
    â?¢ Piazza di sbarramento, o gruppo di forti, o forte di sbarramento, fortificazione destinata a chiudere una stretta costituente un passaggio obbligato attraverso ad ostacoli naturali.
    â?¢ Piazza testa di linea di tappa quella situate all'estremità* più avanzata della linea di operazione di un esercito attaccante.
    â?¢ Stazione navale, o centro strategico navale, piazza forte costiera che serve di appoggio alla flotta per la difesa di tutte le coste dello stato, e di una parte di esse.
    â?¢ Centro difensivo marittimo, piazza forte costiera che ha per ufficio di assicurare dalle offese della flotta nemica un arsenale militare e di poter dare rifugio alla flotta propria in corso di rovescio.
    â?¢ Stazione di rifornimento, fortificazione costiera destinata come grande magazzino dei mezzi da guerra necessari alla flotta. I centri strategici navali ed i centri difensivi sono anche stazioni di rifornimento.
    â?¢ Rada, o porto fortificato, è quella rada o quel porto munito di fortificazioni per impedire uno sbarco od una presa di possesso della località*.
    Una piazza forte può servire a parecchi degli uffici dai quali derivano le denominazioni qui indietro indicate; così può essere ad un tempo testa di ponte, ridotto di difesa, piazza di deposito e simili.
    Michele

  9. #9
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2007
    Località
    Liguria
    Messaggi
    244
    da par 27 a par 29

    27. Riguardo alla forma ed estensione le fortificazioni prendono i seguenti nomi:
    â?¢ Regione fortificata, quella formata da un insieme di opere cosi disposte da racchiudere uno spazio piuttosto vasto nel quale non possa penetrare l`avversario senza sentire l`azione di una o più di dette opere. Si hanno regioni fortificate di pianura, di montagna e miste ; le prime sono ordinariamente estese e le seconde più ristrette.
    â?¢ Gruppo di opere (od anche piccola regione fortificata) è la riunione di poche opere formanti fra di loro sistema; alle volte parecchi gruppi di opere possono racchiudere una regione fortificata.
    â?¢ Linea di difesa quella che è costituita da diverse fortificazioni distribuite lungo un fronte di operazioni. La linea di difesa può acquistare l'importanza di servire da sbarramento di frontiera per una nazione, e può essere anche costituita da una serie di grandi o piccole regioni fortificate, collegate fra di loro dall'ufficio comune.
    â?¢ Piazza a forti staccati od a campo trincerato, fortificazione di carattere moderno, costituita per lo più da una cinta continua attorno ad un nucleo di abitazioni civili (città*, villaggio) o di stabilimenti militari, e da una linea di opere staccate, o di gruppi di piccole opere, lontane più o meno dal nucleo da difendere. Alle volte le opere staccate possono essere in due o più linee concentriche al nucleo, come alle volte può mancare la cinta al nucleo stesso.
    â?¢ Fortezza, è anche sinonimo di piazza forte, ma si dice ora di solito alla fortificazione di carattere antico con cinta continua ed opere addizionali aderenti ed avanzate.
    â?¢ Forte, opera di limitata estensione, racchiudente nel suo interno soltanto costruzioni militari. GUGLIELMOTTI così lo definisce: luogo munito per arte militare posto a guardia, sempre isolato, dove possono anche pochi resistere a molti.
    â?¢ Fortino, dicesi di un forte piccolo: si hanno ancora fortini mobili, ordinariamente metallici.
    â?¢ Castello, Nella fortificazione medioevale, era propriamente: paese abitato dal feudatario e dai suoi vassalli, e fortificato per loro difesa .
    â?¢ Rocca, edificio tutto militare, di uso e forme antiche, ed abitato dai soli presidiari .
    â?¢ Bastia, opera antica, isolata, propriamente di pali e terra, alla quale sono succeduti i forti staccati. Da bastia, il bastione, di cui si dire a suo luogo.
    â?¢ Torre, edificio eminente, isolato, non molto largo, ordinariamente di muro, messo per guardia e per domino. Ora è raro, che in fortificazione si abbiano torri così fatte, e si hanno invece torri, o torrette, di metallo, a protezione di artiglierie o per osservatori, e si dicono torri corazzate, torrette a scomparsa, cupole, osservatori corazzati.
    â?¢ Batteria, opera ove predomina l`azione dell'artiglieria, e quella, della fanteria è poca, o nulla. Le batterie possono essere a cielo scoperto, o casamattate a casamatte murarie, od a casamatte metalliche; ed avere carattere permanente, misto o campale. Le prime di queste specie hanno generalmente locali per truppe, magazzini, laboratori, ecc., e da alcuni fortificatori vengono comprese con i forti e fortini.
    â?¢ Appostamento per pezzi, batteria di carattere permanente, ridotta però alla sua più semplice espressione, cioè: piazzole per pezzi, masse coprenti e qualche ripostiglio per proiettili e ricovero per serventi.
    â?¢ Riparo per pezzi, piccola batteria per lo più di carattere campale.
    â?¢ Caserma difensiva, caserma che, mentre serve per ricovero di truppe, è organizzata in modo da permettere lo sviluppo di una, azione difensiva della località*. Può essere non alla prova, od alla prova, e può essere, o no, armata con artiglierie.
    â?¢ Corpo di guardia difensivo, piccola caserma difensiva, ordinariamente facente sistema con altra opera, come tagliata, osservatorio, riflettore, opere idrauliche e simili.
    â?¢ Blockhaus, caserma difensiva, o corpo di guardia, alla prova o no, costrutto di legname. E` speciale dei luoghi alpestri.
    â?¢ Ridotta, opera chiusa, per lo più di carattere misto o campale. Se non è chiusa alla gola suole dirsi mezza ridotta.
    â?¢ Trinceramento, opera generalmente di carattere occasionale, avente un tracciato rettilineo, a linea spezzata, a curva, a linea mista, ed occupata da fanteria, raramente da artiglieria.
    â?¢ Interruzione stradale, demolizione di un tratto più o meno lunga di strada per arrestare, od ostacolare, i movimenti dell'avversario. Può essere praticata in gallerie, in ponti, in strade ordinaria ed avere carattere permanente, oppure occasionale, cioè essere eseguita al momento nel quale appunto si vuol arrestare l`avversario. Quando l`interruzione stradale ha carattere permanente suole dirsi tagliata: e la tagliata molto estesa in lunghezza può costituire un fosso-ostacolo, asciutto od acqueo, fiancheggiato o no.
    â?¢ Spianamento, tratto di terreno in montagna reso piano ed accessibile per appostarvi artiglierie dietro ripari, che si possono costruire al momento del bisogno.
    28. Considerando poi in particolare una fortificazione di una certa importanza ed estensione, costituita cioè di un complesso di opere, alcune di queste meritano menzione per l`ufficio che compiono; così:
    â?¢ Cittadella, è opera addizionale interna di grande importanza nelle cinte continue antiche delle città* fortificate; serviva talvolta per tenere in freno gli abitanti, e sempre per ultimo rifugio al presidio, quando la cinta fosse stata perduta.
    â?¢ Ridotto, è opera interna a forti, od anche ad opere campale, che serve per l`ultima difesa del presidio, come la cittadella per le grandi cinte.
    â?¢ Batterie complementari (annesse ed intermedie), sono quelle opere, ordinariamente di carattere misto, o campale, che servono a completare ed a rafforzare una linea di forti, per lo più nel contorno dei campi trincerati.
    â?¢ Batteria di protezione, e quella che serve esplicitamente a proteggere una tagliata, od a sbarrare un porto, una stretta, un canale; ed in questo caso si chiama anche batteria di sbarramento.
    29. Come complemento delle varie specie di fortificazioni sopra distinte, occorre ancora accennare alle seguenti opere, che alcuni scrittori annoverano fra le opere fortificatorie:
    â?¢ Campo d'osservazione, campi militari situate lungo le coste o lungo la frontiera dello stato, e più o meno da esse discosti, ove stazionano truppe destinate a respingere l`avversario che tentasse sbarchi, od invasioni di territorio. Possono essere muniti di caserme difensive, trinceramenti e larghe difese naturali ed artificiali.
    â?¢ Campi militari semplici, aggregati di costruzioni per ricovero di materiali e di uomini in località* dalle quali possa riuscire facile portarsi ove occorrono azioni difensive od offensive premeditate.
    â?¢ Baraccamenti, ricoveri per truppe, che vengono eretti in luoghi montuosi ove, in caso d'azione guerresca, le truppe si troverebbero a disagio quando si stabilissero accampate; oppure sono creati in piazze forti, quando mancano le caserme. Nel primo caso si chiamano ancora ricoveri alpini.
    â?¢ Trune, rifugi per pochi uomini, fatti di muri a secco e sono esclusivi dei luoghi alpestri.
    â?¢ Strade militari, quelle di esclusivo uso militare per accedere a posizioni gin occupate da opere o da occuparsi al momento del bisogno, oppure per porre in comunicazione fra di loro due o più opere di una stessa piazza, o per rendere possibile, o favorire, spostamenti di riparti armati in un teatro di operazioni.
    â?¢ Comunicazioni telegrafiche e telefoniche militari, quelle destinate a far comunicare fra loro le varie opere di una piazza di guerra, oppure posti avanzati verso la frontiera con l'interno dello stato.
    â?¢ Stazioni di telegrafia ottica, sono stabilite d'ordinario nei punti principali di una piazza forte, per rendere possibile la comunicazione con l'esterno anche quando la piazza sia completamente isolata dal resto dello stato.
    â?¢ Stazioni semaforiche, servono per le segnalazioni lungo la costa, tra la costa e le navi.
    â?¢ Stazioni di colombi viaggiatori, collocate specie nelle principali fortificazioni di uno stato per comunicare con l'esterno anche quando esse sone state circondate dal nemico.
    â?¢ Ostruzioni, o sbarramenti, ostacoli attivi, o passive, che servono ad impedire, o, quando meno, a rendere difficile alle navi l`entrata in un porto, in un canale, in un fiume.
    â?¢ Stazioni, o batterie, lancia-siluri, servono per il lancio dei siluri e completano l`azione delle batterie di protezione degli sbarramenti. Possono essere permanenti. od eventuali, fisse o galleggianti. Stazioni foto-elettriche, servono per l`illuminazione del terreno, dello specchio d'acqua, d'attacco; alle volte sono impiantate fuori dalle opere ed esigono delle difese speciali per la loro sicurezza.
    â?¢ Osservatori, costruzioni dalle quali se osservano le mosse del nemico o il risultato del tiro; si stabiliscono anche degli osservatori mobili, formate da castelli di legname o metallici, oppure da palloni frenati.


    Nel copiare i pezzetti, il testo perde la formattazione delle note...nei prossimi giorni proverò a capire come fare a non lasciarmi pezzi per strada.....
    Michele

  10. #10
    Utente registrato
    Data Registrazione
    Mar 2007
    Località
    Liguria
    Messaggi
    244
    da 30 a 34


    30. Denominazioni relative all'attacco ed alla difesa delle fortificazioni . Poliorcetica è l`arte di espugnare le piazze forti, e fu detta, ancora arte ossidionale, ed oggidì arte degli assedi. Se-condo alcuni autori l`arte poliorcetica è l`arte, o la scienza, del costruire, del difendere e dell'espugnare le fortificazioni, ossia comprende tutta l`arte della fortificazione come è stata qui definita (v. § 1).
    Macchine ossidionali erano quelle macchine, da guerre che si impiegavano nella espugnazione e nella difesa delle fortificazioni, prima dell'introduzione delle armi da fuoco; queste macchine si chiamarono ancora artiglierie.
    Attacco è l`insieme delle operazioni con le quali chi vuole espugnare una fortificazione, si avvicina ad essa, o l'offende anche da lontano, oppure la circonda, sia per paralizzarne l`azione, sia per farla cadere in seguito all'esaurimento dei suoi mezzi di difesa.
    L' attacco può essere regolare od irregolare. Dicesi attacco regolare, o metodico, od a passo a passo, od assedio regolare, od anche semplicemente assedio, quando le truppe che circondano la fortificazione si avvicinano lentamente ad uno o più punti di questa, riparandosi dai tiri dei difensori con lavori di terra (detti di zappa) e prendendo possesso del terreno esterno passo a passo, e quindi delta fortificazione stessa. I fronti attaccati regolarmente si dicono fronti d'attacco; i lavori che si fanno per l`avanzata verso i punti di attacco costituiscono l`attacco alla zappa; e le batterie di artiglierie che si costruiscono per appoggiare i lavori e per agire sulla fortificazione e sui difensori si dicono batterie di assedio.
    SI dicono poi attacchi irregolari quelli la cui fine è l`espugnazione sollecita della fortificazione, oppure soltanto il solo isolamento dell'azione complessiva dell'avversario. Si hanno quattro, specie di attacchi irregolari:
    â?¢ la sorpresa, per la quale si entra inattesi nella piazza eludendo la vigilanza dei difensori,
    â?¢ l`assalto, o l`attacco di viva forza, che consiste nel penetrare per forza nell'opera, ad ogni costo, superando violentemente tutti gli ostacoli frapposti dalla difesa,
    â?¢ Il bombardamento, od attacco da lontano con il solo fuoco delle artiglierie, al fine di distruggere le opere, e ciò che esse racchiudono e difendono, obbligando il difensore alla resa.
    â?¢ il blocco, od investimento, che si propone di isolare completamente un'opera al fine di obbligarla a capitolare per esaurimento di mezzi. Per eseguirlo occorre di costituire attorno all`opera la zona di investimento, che è una zona ad uno o più ordini di guardie, di posti fortificati, o non, di sorveglianza, di località* apprestate a difesa, ecc. sicché il bloccato non possa ricevere dall'esterno soccorsi né di viveri, né di munizioni, né di uomini.
    Gli attacchi irregolari possono anche impiegarsi combinati fra di loro, all'espugnazione della stessa piazza forte, oppure concorrere all'attacco regolare, di cui alcuni fanno sempre parte.
    Difesa delle fortificazioni è il complesso delle disposizioni prese e delle operazioni eseguite dal difensore per rendere vane gli sforzi dell'attaccante e prolungare la resistenza di un'opera fortificatoria. Si distingue in difesa esterna ed in difesa interne, secondo che è seguita da truppe poste all'esterno dell'opera, oppure all'interno.
    Capitolazione è la convenzione a capitoli stabilita fra l'attaccante ed il difensore, contenente le condizioni di resa di un'opera di fortificazione.
    31. Modi, metodi o maniere di fortificazione. In ciascun sistema di fortificazione, sia poligonale, o tanagliato, o derivato da queste (§ 22) il fine tattico può essere ottenuto adottando tracciati che differiscono fra di loro nei particolari, o nelle proporzioni delle varie parti, o con varie forme del profilo e dei particolari interne; oppure con l'impiego diverso delle opere aggiunte per raggiungere obbiettivi speciali.
    Queste differenze dipendono essenzialmente dalle proprietà* variabili delle armi impiegate, dal modo di combattere e dalle opinioni, o convinzioni predominanti negli stati che fecero costruire le fortificazioni o degli ingegneri militari che le studiarono, o le proposero.
    Si hanno cosi modi, o metodi, o maniere, speciali di questo o di quello stato, di questo o di quell`autore, di questa o di quella Scuola.
    I principali di questi modi, o metodi, di fortificazione verranno esposti qui avanti, dimostrando le cause che li hanno determinati, ed i passaggi dall'uno all'altro, intimamente connessi alla storia delta fortificazione.
    32. Divisione in epoche della storia della fortificazione. Gli autori di fortificazione sogliono dividere la storia di questa arte in 5 epoche, che sono cosi denominate ed estese:
    â?¢ Epoca primitiva, dai primordi dell'umanità*, fino all'impiego delle murature nella fortificazione.
    â?¢ Epoca antica, che va dall'impiego delle murature, fino alla caduta dell'impero d'Occidente dei Carolingi (secolo IX), o principio, nella storia, dell'epoca feudale.
    â?¢ Epoca medioevale, dalla fine dell'epoca precedente, fino alla diffusione delle armi da fuoco (verso la metà* del secolo XV).
    â?¢ Epoca moderna, dalla diffusione delle armi da fuoco in Europa fino alla introduzione della rigatura nelle armi predette (1860 circa). Quest'epoca si suole suddividere in 2 periodi: il primo, dalla metà* del secolo XV fino al trattato di Vienna (1815), il secondo, da questo avvenimento fino al 1860.
    â?¢ Epoca contemporanea dall'introduzione della rigatura nelle armi da fuoco, fino ai tempi nostri; ed anche questa si suole dividere in 2 periodi: 1° periodo, dal 1860 circa fino all'adozione generale fra le nazioni europee dei proiettili carichi di potenti esplosivi (1885 circa); 2° periodo, da questo avvenimento fino all`anno attuale. Questo secondo periodo verrà* detto, da qui in avanti, della fortificazione nuova .
    33. I caratteri più spiccati delle fortificazioni permanenti nelle varie epoche storiche sono i seguenti:
    1° epoca primitiva. Fortificazioni di legnami, terra e pietre a secco.
    2° epoca antica: Fortificazioni di grandi estensione, a muro di pietre o di mattoni.
    3° epoca medioevale. Fortificazione a muro; piccole estensioni.
    1° periodo dell'epoca moderna. Fortificazioni di muro e terra, a cinta continua con opere aderenti ed anche avanzate.
    2° periodo dell'epoca moderna. Fortificazioni di muro e terra, a cinta continua e forte staccato ; piazze di piccole estensioni e piccoli campi trincerati.
    1° periodo dell'epoca contemporanea. Fortificazioni di muro, terra e metalli, a cinta continua e forti staccati; piazze di grandi estensioni, o campi trincerati propriamente detti.
    2° periodo dell'epoca contemporanea, o periodo della fortificazione nuova. Fortificazione ove ha predominio nei particolari l`impiego delle murature cementizie o del calcestruzzo e dei metalli; le piazze sono ancora a cinta continua ed opere e predisposizioni di opere costituenti grandi campi trincerati od ancora regioni fortificate.
    34. Il passaggio fra le forme di un'epoca e quelle dell'epoca seguente non avvenne mai bruscamente, essendo conseguenza della lenta trasformazione delle armi, o del lento progredire delle industrie ed ancora dei tentativi con cui gli ingegneri militari cercarono in ogni tempo di competere e di resistere con i mezzi difensivi che avevano a disposizione (o facendo loro subire delle modificazioni opportune) ai mezzi di attacco, o di offesa, che si erano accresciuti.
    Ne deriva che mentre le epoche si distinguono per caratteri evidenti nelle forme delle fortificazioni, questi caratteri si trasformano successivamente nei passaggi dell`una e dell`altra epoca e durante lo svolgersi di ognuna di questo le forme stesse si vanno progressivamente modificando in base agli studi ed ai risultati dell`esperienza.
    Di più, sotto al riguardo delle trasformazioni che ha subito l`arte che qui si considera presso ai singoli popoli, è da osservare che i periodi di storia non possono corrispondere alla stessa epoca od età* per tutti i popoli; ed anche oggi si vedrebbe che per alcuni di essi, sempre allo stato barbaro o semi-barbaro, le fortificazioni hanno tuttora i caratteri di quelle dell'epoca primitiva, o dell'epoca antica.
    La storia della fortificazione così studiata sarebbe lavoro lungo e difficile, e di dubbia utilità*. Gli storici si sono limitati sempre a considerare ed esporre la storia dei popoli più civili, specialmente di quelle che abitano l`Europa centrale; e così verrà* fatto in questo Corso.
    Michele

Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BB è Attivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG] è Attivato
  • Il codice [VIDEO] è Disattivato
  • Il codice HTML è Disattivato