All'indomani della rotta di Caporetto vi furono forti pressioni, negli USA da parte dell'opinione pubblica italo-americana, affinché fosse fornito un concreto aiuto militare all'alleato Italiano, in difficoltà*.
Tralasciando i vari risvolti politico-diplomatici, si arriva al giugno 1918, quando il primo contingente di circa 2000 uomini arriva a genova e si trasferisce a Padova, dove organizza il Quartier Generale.
Alla fine di luglio arriva finalmente il 332° Reggimento di fanteria USA.
Si trattava di una Unità* formata il 30 agosto 1917 a Camp Sherman (Ohio), facente parte della 83^ Infantry Div. "Ohio" e inizialmente destinata al fronte francese, come in effetti avvenne, ad eccezione appunto del nostro reggimento, distaccato e destinato quindi al fronte Italiano.
Il trasferimento in Italia, dalla Francia, avvenne per ferrovia, il 28 luglio 1918 i soldati USA sono acclamati trionfalmente durante il passaggio per Milano; la stessa festosa accoglienza avvenne giunti a destinazione, a Villafranca di Verona, località* nella quale fu accasermato il 3° Battaglione, mentre gli altri due battaglioni furono destinati uno a Custoza, l'atro a Sommacampagna.
Nel mese di agosto l'Unità* fu considerata in grado di combattere, ma il loro impiego si limitò a turni in trincea in zone relativamente tranquille, battute da sporadici tiri di artiglieria austroungarica; le perdite furono irrilevanti, limitandosi a pochi feriti.
Infine, il 29 ottobre 1918, il 332° entrò in azione, avendo qualche scontro col nemico, l'ultimo la mattina del 4 novembre, poche ore prima dell'armistizio.
Sembra che in tutto questo i soldati USA abbiano avuto un solo caduto, e qualche decina di feriti.
Una partecipazione quindi tutto sommato quasi simbolica, ma che continuò nei mesi successivi in quantò il 332° fu destinato a Forza di Occupazione di alcune zone ex austriache, zona Veneto e Friuli.
La permanenza in queste zone durò fino all'aprile 1919, quando infine ci fu il rientro negli Stati Uniti.
A testimoniare i rapporti di amicizia e collaborazione con il Regio Esercito e le zone Venete, tutti i soldati americani portavano sulla divisa una insegna tipicamente Veneta, ovvero il Leone di San Marco, insegna che venne adottata inizialmente senza alcun carattere di ufficialità*, pare che furono realizzate artigianalmente nella zona di Treviso, per poi diventare simbolo tradizionale dell'Unità* stessa.
Anche gli elmetti furono spesso fregiati con lo stesso simbolo, e quello che vi presento oggi sembra essere uno di essi.
Il "sembra" è inserito in quanto come sempre, di fronte a insegne dipinte ognuno può pensare quello che vuole.
Questo elmetto inoltre presenta sui due lati il disegno della bandiera USA e di quelle del Regno d'Italia incrociate, riprendendo peraltro il motivo di un celebre, all'epoca, volantino redatto appunto nell'ottica di questa amicizia italo-americana.
Per il resto si tratta di un normale M17 in buone condizioni generali, con l'unica particolarità* che è quella di avere cucito un lembo di pelle nera all'interno della cuffia a chiudere il foro cupolare, evidentemente per migliorare comodità* e igiene.
Ecco qualche immagine.



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