La maggior parte di voi è gente che ne capisce di storia è sa benissimo che non si può scindere un'analisi storico-militare da una storico-politica, essendo l'azione militare strumento e conseguenza di ideologie, strategie e scelte politiche. La battaglia di Sicilia fu combattuta come conseguenza della politica aggressiva e nazionalistica del governo fascista, per la sua alleanza con la Germania nazista, per la sua ostinazione nel continuare la guerra dopo le sconfitte in Grecia, Africa orientale, Africa settentrionale e Russia, dopo la distruzione della gran parte delle unità* militari e dei mezzi, dopo la fine delle risorse.
Io, seppur dilettante e di modeste capacità*, sono un ricercatore storico, per cui non mi baso sulla fantasia o sull'opinione, ma su documenti, immagini, testimonianze e su testi altrui. Il mio saggio "Ignis in Corde", al di là* del valore intrinseco, è frutto di ciò.
Riguardo al mio convincimento che le forze armate italiane ebbero un pessimo rendimento in Sicilia, riporto un brano del Santoni:
"Purtroppo il 24 luglio il Comando della stessa div. ftr. Aosta era stato costretto a riferire nuovamente al Gen. Zingales il preoccupante assottigliamento dei reparti dovuto al crescente fenomeno dell diserzioni (fonogramma de comando div. ftr Aosta n° 2282/op del 24 luglio 1943). In quell'occasione fu comunicato dal Gen. Romano che le voci allarmistiche propagate tra la popolazione e il timor panico che in alcune zone si era diffuso rapidamente tra i reparti. In particolare si precisava che mancavano circa 200 uomini in ciascuno dei due reggimenti di fanteria schierati a Nicosia, che era stata totalitaria la defezione del CLXXI btg cc.nn. e della 171^ cp mitraglieri, che mancavano circa 30 uomini sia nei reparti del Genio che nel Comando del 22° rgt art., 12 uomini nel XXI gruppo art., 13 uomini nel CLI gruppo art. e 4 uomini nella 328^ btr da 20 mm, mentre si definiva notevole il numero delle defezioni nel I, II e IV gruppo artiglieria. Infine, la 136^ sezione di Sussistenza era letteralmente scomparsa.
Nell`inviare al Comando FF.AA. della Sicilia il suddetto resoconto, il Gen. Zingales precisò il 26 luglio anche la situazione delle defezioni nell`ambito della div. ftr Assietta, che avevano raggiunto il 20% degli effettivi. Lo stesso Comando dell`Assietta aveva a sua volta segnalato il 24 luglio che anche nelle file del 435° btg costiero della XIX brigata e in quelle dei NAP di Reitano erano elevate".

Riguardo al comportamento del 76° rgt ftr, è lo stesso comandante col. Salerno che descrive le numerose "assenze" ingiustificate che dimezzarono l`unità*, specificando nello stesso tempo il risibile numero di caduti e feriti. La relazione riguarda le operazioni dal 10 al 16 luglio, dunque relativa agli scontri di Augusta-Priolo e Scordia-Francofonte e non considera gli scontri di S. Pietro e Solarino. La relazione della 51^ div. Highland che entrò a Scordia coincide con quella di Salerno e precisa che gli unici ostacoli all`ingresso della cittadina furono le ostruzioni stradali. A Scordia si arresero senza sparare oltre mille uomini del 76° ftr.
A Vizzini il 12 luglio si dissolse un battaglione di formazione della Napoli appena si sparse la voce che da Buccheri stava avanzando una colonna motocorazzata inglese. C`è da considerare che a Vizzini era presente un kampfgrupppe della Goering con carri, autoblindo e cannoni. Il 15 luglio, dopo la caduta di Vizzini, gli inglesi trovarono nelle gallerie ferroviarie circa 700 militari italiani che si arresero senza sparare un colpo.

Per l`amico interessato alla battaglia di Augusta-Priolo, anch`io consiglio Tullio Marcon, oppure il mio libro, che dedica all`argomento alcuni paragrafi basati su documenti italiani ed inglesi.
La rivista americana
"Time", in un articolo del 2 agosto 1943, scrisse: "Due divisioni, la 206a e la 4aLivorno, hanno dimostrato spirito combattivo. Le altre, comprese la 26a e la
28a, hanno combattuto poco o nulla. Migliaia di uomini della Milizia Siciliana
e di reparti regolari hanno rotto le righe, dirigendosi verso le retrovie".
Mi scuso se con le mie blasfeme opinioni ho potuto scalfire qualche qualche granitica convinzione sulle nostre invincibili armate.