Immagino che il dubbio ti sia venuto avendo visto l'articolo sull'ultimo numero di U&A.
L'Isotta Fraschini aveva i normali organi di mira, come visibile nelle foto allegate all'articolo.
Circa il Mod. 1 (perchè questa è la denominazione di fabbrica del modello a calciolo ripiegabile) in effetti sembra che per ripiegare la stampella sia necessario togliere il caricatore. Pensare che sarebbe bastato un taglio nel calciolo delle dimensioni del caricatore per evitare questa seccatura.
In effetti ho trovato un po' di confusione nelle varie denominazioni attribuite ai diversi modelli, con divagazioni temporali non di poco conto: leggendo l'articolo ad esempio si potrabbe capire che durante la guerra vennero effettuate vendite a Nigeria ed altri stati, cosa che invece avvenne abbondantemente dopo. Tutti i modelli sono denominati 38A (38A42, 38A43,....) mentre solo il 38 reca il suffisso A (insieme al 38A44 per Argentina ed Egitto), suffisso che viene eliminato dai modelli a canna corta e conservato solo da quelli con manicotto traforato.
In definitiva un lavoro che non aggiunge chiarezza ma solo confusione.



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