Ancora una volta un grazie e i complimenti a Decca per l'opera di documentazione, che si spinge come in questo caso anche sui forti ottocenteschi austriaci della provincia veneziana, argomento che mi interessa molto e sul quale la documentazione bibliografica è scarsissima per non dire quasi inesistente.

Anche a me piacerebbe andare sulle tracce di forti ormai scomparsi da tempo immemorabile simili al Rizzardi di cui si tratta qui, a Verona la metà* dei forti austriaci del Quadrilatero costruiti fino al 1866, una trentina circa senza contare quelli di altre piazzeforti nella provincia come Pastrengo e la Chiusa di Rivoli-Ceraino, è stata inesorabilmente spianata per far posto all'espansione urbana e industriale.
Certo è difficile anche solo rendersi conto della posizione precisa che occupavano queste opere sul territorio, anche se il confronto tra le mappe d'epoca e quelle attuali ci aiuta.

Mi chiedo, pensando alle demolizioni avvenute tra gli anni '30 e quelle del secondo dopoguerra, se le imprese che demolivano avessero la consuetudine e magari anche l'obbligo di fare dei rilievi e se qualcuno abbia mai scattato delle foto dei lavori, cosa non del tutto improbabile soprattutto per le demolizioni avvenute in tempi più vicini ai nostri.