In ottime condizioni! Non conosco la materia ed i marchi però per quanto riguarda il colore della brunitura non lo vedo strano:è una tonalità* che è propria dell'epoca.Riconosco il marchio re che dovrebbe stare per una fornitura dell'esercito
In ottime condizioni! Non conosco la materia ed i marchi però per quanto riguarda il colore della brunitura non lo vedo strano:è una tonalità* che è propria dell'epoca.Riconosco il marchio re che dovrebbe stare per una fornitura dell'esercito
Ciao, si onestamente la foto non è venuta molto bene si nota poco il colore della brunitura, proverò a postare una foto migliore , è sicuramente prodotta per il Regio Esercito, quello che non capisco è il marchio sullo zoccolo della canna che non ho trovato da nessuna parte.
ciao
Max
Il carrello color melanzana è peculiare dei prodotti Beretta di quegli anni, quindi non c'è niente di strano.
Per il marchietto sulla canna non so cosa sia, è strano però che non riporti gli ultimi numeri della matricola: che sia una sostituzione? Tra l'altro mi ricorda tanto la stella della repubblica italiana, quindi non potrebbe essere una modifica postbellica?
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Ho svolto un veloce controllo: la stella con la ghirlanda compare in tutti i marchi di verifica di Gardone a partire dal 1950, però mai da sola.
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Grazie a tutti per le risposte, oggi non sono riuscito a fare delle foto migliori da postare ma vi prometto che lo faccio appena riesco a strappare un pò di tempo per me, per qunato riguardo la brunitura è proprio di due colori differenti uno scuro e l'altro giustamente "vinaccia" per il marchio sulla canna i miei dubbi restano non probabilmente sarà* una sostituzione d'arsenale ma non ho trovato nulla da parte mia da vedere, potrebbe essere una sostituzione del tempo di guerra e poi punzonata in arsenale in un secondo tempo ??![]()
La punzonatura avveniva al momento dell'accettazione, solitamente subito dopo la produzione.
Se, come penso io, la punzonatura è relativa ad una canna prodotta dopo il 1950 direi che di bellico ci sono quasi tutti i componenti meno che le canna.
Che poi se le '34 sono state prodotte sino al 1967, come scritto in tutte le sedi, questa canna potrebbe essere stata assemblata in qualsiasi momento, comunque dopo il 1950.
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Tanto per rimanere in tema; recentemente ho acquistato questa Beretta 34 in cal. 9 corto presso il Polo di Terni, mi è stato detto che faceva parte di un lotto proveniente da magazzini di mobilitazione. Quello che mi lascia perplesso è la strana brunitura assomigliante più ad una fosfatazione e la mancanza nel castello del classico logo del RE ma vedo impressi, oltre alla data di fabbricazione "1942" altri due simboli a me non noti.
Qualcuno sa spiegarmi cosa significano. Grazie
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a tutti,
quoto quanto detto da kanister per la prima Beretta.
Per quanto riguarda invece la seconda 34 sono un pochino perplesso proprio sulla finitura che sembra fosfatata anche a me.
Da quello che so io la fosfatazione ( o altro procedimento più o meno simile ) sembra sia stata usata anche dai tedeschi sul finire della guerra ma penso non sia questo il caso e tra l'altro è un'informazione letta solo sui libri/rete.
Il marchietto PSF significa " Polvere Senza Fumo " e non vedo bene l'altro marchio sopra la corona.
Altra cosa : la leva di sicura è brunita e non trattata come il resto dell'arma e mi sembra di vedere delle camolature sotto questa per così dire "fosfatazione".
Proprio non saprei dire altro : speriamo nell'intervento di qualche esperto perchè la cosa è alquanto curiosa.
Ciao
Michele
My site : http://www.deutsche-erkennungsmarken.it
Ho provato ad inserire una foto ingrandita del particolare chissà* se a qualcuno suggerisce qualcosa, a me sembra, dall'alto in basso:
una A inserita in uno scudo
poi una specie di corona con una croce al centro
poi PSP
poi 1942
le punzonature sono ovunque,tranne nella matricola molto leggere e l'arma presenta, in più punti, tracce di camolatura.
Utilizzata in poligono a 25 metri si è dimostrata discretamente precisa permettendomi di mettere diversi colpi tra il nove ed il dieci e comunque tutti i 50 colpi sparati, in sagoma di uomo a mezzo busto. Lo scatto invece è durissimo e solo la mia esperienza passata, avendola avuta in dotazione per 30 anni, mi ha permesso di padroneggiarla.
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non è una A ma dei fucili incrociati ed è sempre un marchio d'accettazione
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