dal Giornale di Vicenza ricavo e pubblico la notizia:Bassano.
Sembrava un innocuo blocco di cemento. Improvvisamente, però, quello strano conglomerato emerso durante lo scavo ha preso fuoco, con una vampata bianca e un fumo denso ed acre che ha invaso anche parte delle vie circostanti e che fatto sobbalzare sul sedile del miniescavatore l'operatore, Nicola Perin, titolare dell'omonima impresa di Mussolente.
In quel blocco di cemento era racchiuso nientemeno che il contenuto di uno bomba della Seconda guerra mondiale, caricata al fosforo.
à? accaduto ieri verso le 11,45 di via Parini 6 a San Giuseppe di Cassola dove, in uno stabile di due unità*, nella porzione di proprietà* di Nicola Ceccato, 39 anni, erano in corso alcuni lavori di ristrutturazione della casa, che prevedono anche un nuovo ingresso, su uno dei muri laterali. E proprio a ridosso di quel muro erano in atto gli scavi.
Appena s'è sprigionato il fuoco, accompagnato dal fumo, da via Parini è scattato l'allarme ai vigili del fuoco. Sul posto si è recata una squadra del distaccamento di via Ca' Baroncello.
In un primo momento s'era pensato che ad innescare l'incidente fosse stato del carburo o dello zolfo. In realtà* ai vigili del fuoco è apparso subito chiaro che il misterioso blocco di cemento conteneva fosforo, elemento che a contatto con l'ossigeno si era autonnescato.
In supporto sono giunti a San Giuseppe anche i tecnici dell'Arpav, una volante del Commissariato e una pattuglia della polizia locale.
I vigili del fuoco, rimasti a San Giuseppe sino alle 14,45, nel cemento hanno rinvenuto una parte dell'involucro della bomba e della spoletta. Per scongiurare altri autoinneschi i pompieri hanno gettato del cemento secco.
Delimitata e messa in sicurezza l'area dello scavo, infine, gli agenti del Commissariato hanno avvisato gli artificieri dell'esercito che interverranno nel volgere di alcuni giorni per la bonifica del cantiere.
I tecnici dell'Arpav hanno prelevato parte del componente della bomba che verrà* analizzato. Stando ai primi riscontri dovrebbe trattarsi di una bomba caricata al fosforo che, subito dopo la fine del conflitto venne inglobata in un blocco di cemento e interrata.
Di quell'ordigno s'era persa la memoria, riaffiorata improvvisamente ieri mattina durante i lavori di ristrutturazione.
Nonostante il grande spavento non ci sono stati pericoli per le persone direttamente coinvolte, vale a dire l'escavatorista e il padrone di casa e per i residenti delle abitazioni vicine.
I problemi pratici però non sono risolti per Nicola Ceccato, il quale pensava di vedere conclusi i lavori paio di giorni.
Teme ora di dover attendere molto più del previsto, perché, prima di tutto, gli artificieri devono portare via il fosforo.
Il fatto è che ora, in attesa della nuova porta, è costretto ad entrare in casa attraverso una finestra salendo su una scala appoggiata al muro. L.Z.

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