@ MAB: la OT costruì solo quella casamatta che si vede nella foto dell'epoca, del tutto simile a quella che insiste ancora a Fegina-Monterosso: dall'altra sponda dell'insenatura c'era l'altra casamatta più grande che poteva alloggiare un pezzo anticarro: entrambe saturavano la spiaggia che va appunto da Santerenzo sino a Lerici, costruitse sempe in quell'ottica di difesa del temuto antisbarco e anti intrusione di uomini magari sbarcati dai sommergibili (operazione gimmy ad esempio seppur sbagliata nel luogo d'approdo). Tieni presente che dietro al castello insisteva la batteria di Maralunga (oggi stabilimento balneare degli Ufficiali della Marina e quindi ancora intatta nelle sue opere) e a Tellaro insisteva (come alla sommità* del castello) un impianto di fotoelettriche per illuminare mare e cielo nella notte. All'interno della casamatta di Lerici operarono alcuni militi del 135° Festum Brigade con la classica MG42, alcuni di loro alloggiarono dentro il castello, assieme ad aliquote dei marò della X^ e della GNR territoriale. Altri miliri tedeschi alloggiarono nella villa Marigola, allora di proprietà* di una nota famiglia di origini genovese; fu proprio l'ex proprietario a regalarmi le sue memorie. A fianco della villa di Shelley insisteva l'albergo ove JVB, sua moglie, Bordogna e Bardelli scrissero l'inno della Decima. A fine guerra il castello divenne "trampolino di lancio" per alcuni marò della Decima che si arresero ai radiosi eroi partigiani, unitamente ad alcuni militi della locale BB.NN. i quali dopo averli seviziati li lanciarono giù dal castello stesso affinchè si sfracellassero sugli scogli, ovviamente vivi. Anche questo è documentato. Spero esserti stato utile nelle tue ricerche storiche. Un caro saluto.



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