Allora nell'apertura del topic ho cercato di riassumere la cosa in poche righe. Ora cercherò di essere un pò più preciso.

L'offensiva è un caso singolare nel quale due offensive una all'insaputa dell'altra, si scontrano. Ciò avvenne per svariati motivi e convinzioni errate commesse da entrambi.

IL PUNTO DI VISTA ITALIANO

L'azione è un proseguimento dell'offensiva di maggio che mira tatticamente a conseguire basi di partenza per future operazioni e strategicamente ad impegnare il nemico alleggerendo la situazione sul piave. Quindi un uso proporzionato delle forze locali ad obbiettivi locali.

IL PUNTO DI VISTA AUSTRIACO

L'azione nasce in una più ampia visione strategica partorita in primavera dall'alto comando au che mira a sferrarci il colpo di grazia. Essa ha carattere secondario/sussidario rispetto a quelle in contemporanea sugli altipiani, sul grappa, sul piave.
Obiettivo strategico la val camonica e l'aprica. Da qui la valtellina e la discesa a milano
Tuttavia essa nasce con gravissimi handicap:
1) la perdita di conca presena e di quasi la totalita dei monticelli in maggio
2) la mancanza e penuria di tutto
3) il dover agire su una via obbligata ed infelice
4) l'esiguità* delle forze per cosi ampi obiettivi
5) la necessità* di impadronirsi dei nostri magazzini per il proseguimento dell'azione
6) l'essere scollegata da azioni degne di nota nei fronti vicini

CONCLUSIONI

L'offensiva andò a cozzare contro linee ben rifornite di mezzi ed uomini ben supportate dall'artiglieria la quale fù il valore aggiunto che fece pendere l'ago della bilancia a nostro favore. La conquista del cavento nasce come azione ben prima della lawine ed ha un carattere di prestigio. Tuttavia le cose si incrociarono per via delle date scelte e dalla vicinanza.
Alla fine la cosa si uni per via della citazione nei bollettini ufficiali come unica conquista delle operazioni svolte.