Un film dell'ultimissima generazione di G. Diritti.(2009-2010)Narra le vicende di una famiglia contadina sulle montagne del bolognese alle prese con le difficolta' quotidiane nel periodo piu' duro della guerra in Italia (1943-1944).In particolare č la storia di una bambina di 8 anni, che ha perso la parola per la perdita del fratellino.L'ambientazione č quella delle pendici del Monte Sole (area di Marzabotto).La mamma da' alla luce un altro bambino, nel periodo piu' cupo, quello in cui avviene il rastrellamento nazista alla ricerca dei partigiani, che
culminera' con l'omonima strage.Direi un film molto crudo, difficile da digerire anche se
ben realizzato.La cruenza della guerra e' resa in tutta la sua tragicita'.La fotografia č
stupenda ed il fatto che i dialoghi, sottotitolati, avvengano in dialetto bolognese e' un plus dello stesso film.Il pathos che si
respira dalla prima all'ultima sequenza, si spegne solamente quando la vicenda č
alla fine.L'ambientazione, i costumi, le armi, sono tutte adeguate e si vede benissimo
che la regia si e' valsa di esperti locali e collezionisti.PaoloM
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Visto che la trama del film si puo' prestare a commenti che possono trascendere in
base alle proprie convinzioni, chiedo che i toni restino pacati sin dall'inizio.
 

 
			
			 
			 
					
					
					
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