mmmmmm.....il mistero s'infittisce..!!!
mmmmmm.....il mistero s'infittisce..!!!
pure io nella pur modesta mia collezione ho una gavetta au bucherellata sullo stile dei coperchi italiani.
Quindi era prassi in uso anche presso gli austriaci....oppure si tratta di preda bellica trasformata
In Carso e frequente trovare gavette austriache rettangolari forate a colpi di baionetta. Molti dicono che sia italiani che austriaci durante l autunno ci cucinavano le castagne raccolte nelle vicinanze dei campi di battaglia...
Ciao a tutti
Alessandro - alpi-adria
Comunque la grattugia da trincea esisteva eccome!
Qui sotto una foto della mia, trovata presso un gruppo di baracche sui 2500 m, ancora negli anni '70. Come immaginato da alcuni, era appunto fatta con un pezzo di lamiera e curvata come le grattugie casalinghe.
Ah, non č che si gratti solo il Parmigiano... Qualsiasi formaggio duro, ora che arrivava al fronte, era grattugiabile! Ma poi... si vede che non cucinate ragazzi! Grattugiare un pezzo di qualsiasi vecchio formaggio duro, troppo duro da masticare, č l'unico modo per non sprecarlo e puō andare in una marea di piatti diversi come minestre, sbobbe e puree di ogni tipo. E non credo la truppa si lamentasse se non era proprio Parmigiano DOP..... E in prima linea neanche gli ufficiali se ne avevano a male. Bastava mangiare.
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Energia Nucleare ???
No, Grappa !!!
veramente bel pezzo...
Mi chiedo solo se, secondo voi, vista la numerica, immensa, di Gavette bucate e, tutte d'epoca,
proprio perche' quando ho la Grattugia in Lavastoviglie mi arrangio con altri mezzi....
Potevano esservi cosi' copiose grattugie?
I fori non servono per le castagne (troppo piccoli).
Sto' controllando...ma credo proprio che servissero a grattare il pane raffermo, poi eventualmente utili per scoli vari.....
ch
Buonasera, mi inserisco per dire la mia opinione: secondo me, la storia della grattugia č una "storia".
infatti in questo coperchio i fori sono talmente piccoli che non servirebbero mai a tale scopo, al massimo servirebbero come "presa d'aria" per la gavetta.
Inoltre , tanto per ingarbugliare le cose, a cosa serve una gavetta da alpino bucata sul fondo e con i buchi dall'esterno all'interno? io non me lo immagino un alpino con mani poderose grattugiare qualcosa lā in fondo.
il mistero si infittisce!
grazie dell'attenzione e cordialitā a tutti.
Per non dimenticare
Il gavettone.
Ottima discussione...Saluti
Per non dimenticare
Secondo me questa ultima gavetta con i fori dall'esterno verso l'interno, conferma l'ipotesi dell'utilizzo come scolapasta; probabilmente si trattava di un contenitore in avanzo utilizzato esclusivamente a tal scopo.
si ma, considerata l'altezza dal bordo al fondo nel gavettone in questione, prova a fare i buchi con un chiodo dall'interno verso l'esterno.Originariamente Scritto da Peo
Non che sia tanto comodo eh![]()
meglio dall'esterno verso l'interno
Bello sto topic...Originariamente Scritto da Peo
Per essere partito "solo" da un coperchio bucherellato...
Stanno venendo fuori ipotesi di tutti i generi...
Meglio di un racconto di Alfred Hitchcock...
Comunque, ritornando al coperchio in questione, viste la dimensioni e visto come sono i fori (con i bordi slabbrati e taglienti) per quanto mi arrovelli non ci trovo altro impiego che quello per grattuggiare "qualcosa", cosa in particolare non saprei...
Bisognerebbe chiederlo ad un reduce...
Ma dopo 93 anni dalla fine della I^GM temo che non ne sia rimasto nessuno...
Per cui il "mistero" sembra destinato a rimanere tale...
Anche se tanti anni fa un reduce della I^GM e poi partecipe della "Marcia su Roma" tra i vari aneddoti che mi raccontava mi sembra avesse accennato anche alle "gavette bucate" ma (e qui i neuroni non fanno il loro dovere) non riesco proprio a focalizzare...
Mi č rimasto impresso il racconto delle gavette "lavate" con sabbia e urina![]()
Ma riguardo ai "buchi"... buio completo...
La vita č un temporale... prenderlo nel .... č un lampo...!!!
El vento, el ... e i siori i gā sempre fato quel che i gā voludo lori...
"Se un bischero dice 'azzate vorti'osamente puō apri' un varco spazio temporale, in cui puō incontrassi po'i se'ondi prima, generando 'osė un'infinita e crescente marea di 'azzate"... Margherita Hack
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