Come è ormai consuetudine, voglio condividere con voi questa meritevole giacca da campo modello ’40. Come già accennato, ho una vera predilezione per questo modello giustificato sia per il design che credo estrapoli la più tradizionale forma delle Feldbluse teutonica che dal periodo della sua introduzione, periodo di massimo splendore del Reich pregno di atti di valore e privo di nefandezze varie.
Subito dopo le prime vittorie con l’annessione dei territori ed interi stati, i tedeschi pensarono di estendere la capacità produttiva dei vari manufatti bellici anche al di fuori della Germania. Svariati industriali molto noti in patria, fra questi alcuni di uniformi settore sempre in deficit produttivo rispetto alla richiesta, all’inizio del 1940 furono sollecitati ad allargarsi e prendere possesso di attività estere già esistenti con l'ausilio di manodopera locale. Questo è il caso di Erich Reitz, noto produttore di uniformi con diverse fabbriche sparse originariamente nel land tedesco del Wüppertal. In effetti, non si sa se spinto o per iniziativa propria, verso ottobre/novembre del 1940 decise di impiantare la propria industria in una ex fabbrica di tabacco della ‘British American Tobacco Association’ sita in Belgio, già da maggio occupato dai tedeschi, nei sobborghi di Anversa, Merksem per la precisione. Qui immediatamente diede inizio alla produzione che continuò fino alla fine della guerra parallelamente alle sue già esistenti fabbriche in patria. Nel dopoguerra, la fabbrica riprese l’attività prebellica della lavorazione del tabacco per la ditta di sigarette locale ‘Belga’.
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Nelle tre foto sottostanti, sono presenti i tre diversi stampi che caraterizzano il marchio Reitz. I primi due con presente il solo cognome attestano la produzione tedesca di Wüppertal, mentre la terza, con l'iniziale del nome, “E.”, è realizzata in Belgio.
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La giacca qui presente è un chiaro esemplare derivato dalla produzione tedesca. Salta subito all’occhio la particolarità del colletto realizzato con una tinta più verdastra del resto della giacca. Era consuetudine infatti ritagliare le varie pezzature a 15/20 strati per volta ed era facile che una di esse fosse di un colore leggermente diverso dalle altre. Il risultato era un manufatto che, sovente, aveva almeno una parte con una tinta differente dal resto.
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(foto) - Marchio che attesta la produzione della fabbrica sita in Wüppertal.
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(foto) - Stampo impresso dal produttore del panno stesso. Ovviamente poteva capitare in qualunque parte del manufatto essendo esso apposto casualmente già prima del confezionamento.
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(foto) - All'interno di ogni tasca, è presente un tagliando di carta con un numero attestante la produzione.
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(foto) - Fodera interna che evidenzia lo stato praticamente intonso.
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