...iprite ed altri gas venivano confezionati negli stabilimnti chimici posizionati nella zona industriale apuana posta fra Carrara e Massa, da li venivano caricati su vagoni ferroviari e trasferiti a destinazione. In quella sede da voi citata furono eseguiti esperimenti chimici (anche da parte di ufficiali del Genio della Decima) sul "Tritolital", un tritolo autarchico prodotto esclusivamente con prodotti nazionali, che aveva dato ottimi risultati. Le cariche di tritolital venivano fatte brillare o in mare, per saggiarne le potenzialità, o nei pressi dei vari poligoni di tiro. Molto di questo materiale esplosivo venne stivato nella polveriera posta nei pressi della caserma di San Bartolomeo che poi, come sapete dai racconti storici, esplose per cause mai stabilite con precisione, dato che poco prima dello scoppio, ove perirono diversi militi, videro fuoriuscire dagli ingressi del denso fumo nero. (dal racconto di un reduce del Barbarigo ancora in vita) Da Sen Genesio, munizioni ed altro materiale bellico raggiungeva i vari depositi di artiglieria, come quello (oggi totalmnte abbandonato) posto a Pagliari vicino alla banchina ancora di proprietà della Marina Militare.
Nei pressi del deposito di artiglieria e della polveriera, alcuni mesi fa io ed un amico abbiamo trovato abbandonata sotto una catasta di cose inutili questa cassa che vedete in foto. Non so se è del periodo o meno...ma tant'è...è venuta a casa con noi, ovviamente vuota...con buona pace di tutti ;-)



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