Citazione Originariamente Scritto da Hetzer
Sempre bellissimi i pezzi postati raga, aprono davvero una specie di "finestra" su quello che è stata la Grande Guerra, sembra di tornare indietro di 100 anni a vedere i bei pezzi illustrati, e anche se sono solo "scatolette" ci raccontano qualcosa di quegli anni davvero duri.

A proposito di pane, mio nonno Vincenzo dopo essere stato "un masador d'om" (un'uccisore di uomini, come suo malgrado si definiva...), dopo la rotta di Caporetto e dopo di un'ulteriore aggravamento della sua salute (soffriva di asma cronica) grazie al suo Comandante ottenne un trasferimento nelle retrovie e fu mandato a Canelli dove veniva preparato il pane per i soldati al fronte, quindi data la lontananza, sicuramente arrivava nn più tanto fresco, ma con la fame che avevano gli italici soldati scommetto che lo mangiavano sino all'ultima briciola!!
A mio nonno rimase la passione di fare il pane fino agli ultimi anni della sua vita, pane che faceva nel forno di casa sotto il portico, e da cui nn mancava mai di tagliarmene una fetta ancora caldo, appena sfornato.
Usava un vecchio pugnale austriaco che aveva conservato in tutti quegli anni, tolto ad un soldato che uccise negli ultimi assalti a cui aveva partecipato, ma questa è un'altra storia.
Sarà pure "un'altra storia" ma ci ha fatto piacere sentirla...

Ciao...