Citazione Originariamente Scritto da piesse
Non direi....l'adozione dell'elmetto Adrian portò ad una drastica riduzione delle ferite alla testa (percentuali in ordine del 60/70% in meno) e la gravità delle stesse.
E' vero che l'elmetto andava a sostituire i normali kepì in stoffa, per cui era facile avere risultati migliori, ma del resto all'epoca di meglio non c'era.
Poi ovviamente se lo vogliamo paragonare agli stahlhelm austro-tedeschi, è un'altra storia.
Ma sarebbe come dire che la bicicletta non vale niente, perché poi hanno inventato la moto.
In quanto al fascino dell'Adrian secondo me è innegabile, si tratta di una vera e propria icona, un elmetto altamente evocativo e forse tutt'oggi il simbolo più riconoscibile anche dai profani della Grande Guerra e, perché no, in quanto tale uno dei simboli primari di quel concetto che proprio ultimamente si cerca molto di rivalutare, ovvero la nostra Unità Nazionale.
Ciao Piesse, non sono d'accordo con quanto dici. L'Adrian va paragonato con gli elmi coevi come quello inglese e quello tedesco-austriaco. Questi ultimi venivano costruiti con buoni acciai e con spessori efficaci oltre ovviamente ad essere sottoposti a prove balistiche. Il fine era quello di dotare i soldati di efficaci strumenti di protezione. Tutto questo per l'Adrian non e' avvenuto e lo stesso sistema costruttivo in uso per l'Adrian durante la prima guerra mondiale lo comprova. Piu' che un elmo era un insieme di pezzi di cattiva e leggera lamiera uniti malamente tra loro e per giunta anche forati. Il crestino poi peggiorava ulteriormente le gia' assenti qualita' balistiche perche' altro non era che una trappola per colpi e schegge. Non per niente l'Italia lo adotto' prevalentemente per i bassi costi non per le sue qualita' (che non ne aveva) e questo la dice lunga sulla inutilita' di questo elmetto e sul cinismo dei responsabili. L'idea che l'Adrian della prima guerra mi ha sempre dato e' quella di un elmo partorito da incompetenti irresponsabili preoccupati solo da ragioni di bilancio. Ciao