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Discussione: Film: La Ciociara

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    Film: La Ciociara

    La ciociara è un film del 1960 diretto da Vittorio De Sica, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia, interpretato da Sophia Loren.
    Per questo impegnativo ruolo drammatico la ventiseienne Loren, che negli anni cinquanta si era affermata nel genere della commedia, fu consacrata a stella del cinema con la vittoria dei maggiori premi italiani (il David di Donatello e il Nastro d'argento) e internazionali (il primo Oscar assegnato ad un'attrice per un film non in lingua inglese, il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes, il BAFTA).

    Trama da Wikipedia:Cesira è una giovane vedova, forte e risoluta, che vive a Roma insieme alla figlia di 13 anni, Rosetta, durante la seconda guerra mondiale.
    Per sfuggire ai bombardamenti e alle mille insidie di una città allo sbando, affida il proprio negozio a Giovanni, un vecchio amico del marito con cui ha una fuggevole relazione adulterina, e intraprende un viaggio non semplice verso Fondi per rifugiarsi insieme alla figlia a Sant'Eufemia di fronte la valle di Fondi, suo paese d'origine.
    Arrivate non senza difficoltà a destinazione, Cesira fa subito la conoscenza di Michele, un giovane intellettuale comunista che ha trovato rifugio anche lui in quei posti. Il giovane, puro e idealista, si innamora di lei, riconoscendone la forza e la dignità e Cesira dopo alcuni attriti iniziali lo ricambia; anche Rosetta gli si affeziona profondamente, vedendolo avvicinarsi alla madre, e un po' forse immaginandolo ingenuamente accanto a sé. Michele, però, viene preso da cinque soldati tedeschi proprio pochi giorni prima della liberazione e si incammina con loro sui monti senza lasciare più sue tracce.
    Quando il peggio sembra passato Cesira decide di far ritorno a Roma, ma proprio questo viaggio verso la serenità risulta fatale. Sulla via verso la città le due, fermatesi in una chiesa diroccata per riposarsi, vengono assalite da un gruppo di soldati nord-africani alleati, che violentano le due donne.
    Rosetta, che era ancora vergine, ne esce profondamente traumatizzata: si chiude in un freddo silenzio, esce tutta la notte col camionista Florindo - che, superficiale, ne approfitta - cui, probabilmente risentendo di una falsa aura di protezione, non meno che di leggerezza, che il giovane emana, si dà. Cesira è colpita da un dolore profondo, turbata più per la figlia che per sé, non sa come poterla aiutare a sciogliere l'orrore, il disorientamento, lo smarrimento di sé e dei valori e un rancore, persino verso la madre, che sembra dominarla e prevalere su tutto. Alla notizia della tragica morte di Michele, fucilato in montagna dai nazisti come si sospettava, le due donne si riavvicinano abbandonandosi, insieme, a versare lacrime cariche di dolore, di disperazione, in un pianto più che mai liberatorio: una madre e sua figlia nonostante tutto e inevitabilmente attaccate l'una all'altra.
    Il film pur restando molto fedele al romanzo di Alberto Moravia, ne smussa alcune parti più aspre e polemiche. Entrambe le opere hanno il grande pregio di trasmettere attraverso il toccante personaggio di Cesira, la ciociara, il dramma dello stupro vissuto nel doppio ruolo di donna e di madre. L'unica discrepanza da segnalare sta nella figura di Michele, che nel film risulta innamorato di Cesira e ci sarà anche un bacio fra i due; nel libro il giovane non riveste questo ruolo, anzi si dimostra molto distaccato dal mondo femminile dal punto di vista sessuale, infatti emergerà la volontà che il ragazzo aveva un tempo, quella di farsi prete. Il neorealismo italiano, qui rappresentato ai massimi livelli da Vittorio De Sica regista e Cesare Zavattini sceneggiatore, tocca uno dei suoi apici, in un film nel quale lo stupro è anche metafora della guerra, pur riportando una fatto realmente accaduto e subito dalla popolazione ciociara per mano dei soldati algerini (chiamate comunemente dalle persone del luogo marocchinate). Come la donna e la bambina, pur ritornando alla vita normale, non saranno più le stesse di prima dopo una tale violenza e contaminazione, così l'intero Paese deve ritrovare faticosamente una sua dimensione dopo una lunga e lacerante guerra che ne ha distrutto la dignità e la correttezza morale oltre che lo spirito. Una tragica profezia del destino della società del dopoguerra è mostrata nella donna col seno scoperto, alla quale, morto il figlio, non rimane chi allattare e gira disperata in un paese cercando chi sfamare.Le scene del film sono state girate a Itri e Fondi in particolar modo.A Sophia Loren era in origine destinato il ruolo di Rosetta, mentre per Cesira era stata convocata Anna Magnani, che preferì rinunciare quando seppe di dover interpretare la parte della madre di Sophia. Data la giovanissima età di Eleonora Brown, interprete della piccola Rosetta, regia e troupe non le parlarono di una scena di stupro ma di violenza gratuita a suon di percosse, così come appariva ad un pubblico giovanissimo quando il film fu trasmesso in RAI negli anni Settanta. La chiesa abbandonata, scena dello stupro, è attualmente una degli edifici di culto più importanti di Fondi (LT).

    Riconoscimenti ]1962 - Premio Oscar
    Miglior attrice protagonista a Sophia Loren
    1962 - Golden Globe
    Miglior film straniero (Italia)
    1962 - Premio BAFTA
    Miglior attrice straniera a Sophia Loren
    1961 - Festival di Cannes
    Miglior interpretazione femminile a Sophia Loren
    Nomination Palma d'Oro a Vittorio De Sica
    1961 - David di Donatello
    Miglior attrice protagonista a Sophia Loren
    1961 - Nastro d'Argento
    Miglior attrice protagonista a Sophia Loren
    1961 - New York Film Critics Circle Award
    Miglior attrice protagonista a Sophia Loren

    Giunta in Italia la notizia dell'Oscar assegnato a Sophia Loren per il film, il cronista Lello Bersani venne inviato alle sei del mattino con una troupe della RAI a casa dell'attrice per l'intervista che però non fu diffusa perché giudicata inopportuna dai funzionari dell'azienda televisiva: l'attrice infatti compariva in vestaglia accanto a Carlo Ponti, che non aveva ancora regolarizzato la sua posizione coniugale secondo la legge italiana. L'intervista fu mostrata diversi anni dopo ed è conservata nell'archivio RAI.

    Nella pellicola statunitense Precious (2009) diretto da Lee Daniels, le protagoniste assistono alla visione de La ciociara (noto in inglese come Two women), in lingua italiana sottotitolata in Inglese; per qualche istante la protogonista si identifica nel personaggio di Cesira recitando in italiano.
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