Citazione Originariamente Scritto da adriano
Parli come se il discorso del panno usato per le uniformi dal 46 al 55 fosse un campo tutto da esplorare, può darsi che esistano collezionisti di giubbetti italiani che la sappiano più lunga di me (non si finisce mai di imparare) però io possiedo diverse uniformi di questo periodo ed altre ne ho viste direttamente e toccate con mano e se ci sono delle variazioni di tono, come già detto, questo dipende dalla variabilità delle pezze di stoffa usata, poi ci sono anche uniformi da ufficiale confezionate con tessuto americano o di altra natura con conseguente differenza di colore rispetto a quelle della truppa, c'erano anche ufficiali e sottufficiali che indossavano Ike jacket USA (poco tollerate dai superiori); se prendi dieci uniformi e le metti vicine non ce ne sono due uguali ma non è scritto da nessuna parte che il tessuto sia stato sostanzialmente modificato, ne risulta che le prime uniformi avessero una componente marcatamente marrone nella tinta.
Quindi fondamentalmente il panno italiano e' a base verde sin dall'origine? In sostanza quando l'Italia inizio' in proprio il confezionamento di questa nuova uniforme il panno e' stato sempre a base verde? Devo quindi ricredermi dei dati acquisiti dalle fonti che ho indicato. In sostanza il battle dress britannico ha influenzato l'uniformologia italiana del dopoguerra solo nel disegno dell'uniforme e nel tessuto da utilizzare ma non nel colore. Perche' dunque si e' inteso ritornare nel colore del panno a una tonalita' simile a quella della prima guerra mondiale? Tradizione e innovazione da far convivere insieme?

Citazione Originariamente Scritto da adriano
E' probabile che il colore degli elmetti venne stabilito quando tra il 46 ed il 49 la presenza di Battle Dress britanniche era ancora massiccia, e che poi si prosegui per inerzia fino ai primi alla prima metà degli anni '50 ad utilizzare quel colore che poi con il kaki/oliva delle uniformi non stona poi tanto...
A questo punto e' giocoforza ritenere che l'adozione del colore marrone-rossiccio per il 33 sia stato influenzato dalle uniformi circolanti nell'immediatissimo dopoguerra, periodo in cui va allora collocato l'inizio del ricondizionamento dei 33 bellici. Non e' un caso se anche la retina per i 33 sia marrone. In sostanza per il 33 abbiamo diverse sfumature di marrone rossiccio che partono dal guscio per giungere al soggolo e per terminare con la retina. Evidentemente dato il clima di guerra fredda che aleggiava gia' verso la fine della seconda guerra mondiale si provvide subito, dopo la fine della guerra, a ricondizionare i 33 secondo le ispirazioni coloristiche del momento al fine di completare in maniera consona le uniformi gia' in uso nel primo dopoguerra. Quella tonalita' poi e' rimasta e si e' continuata ad utilizzare negli anni 50 perche', tutto sommato, in sintonia con le uniformi di produzione italiana e con le uniformi da combattimento. Resta a questo punto da spiegare come mai si decise poi il cambio di tonalita' in un colore verdino (l'oliva anni 60) poco adatto a sposarsi con le uniformi ancora in uso per un bel periodo di tempo. Il marrone rossiccio fondamentalmente era piu' scuro e meglio si adattava ad esigenze mimetiche per la tonalita', con l'oliva anni 60 sinceramente questo non avviene (salvo l'uso della retina). E' un colore troppo chiaro per un esercito di terra. Che ne pensi? Ciao.