"In una guerra di pazzi i più pazzi vinsero i più pazzi."
GIOVANNINO GUARESCHI
"In una guerra di pazzi i più pazzi vinsero i più pazzi."
GIOVANNINO GUARESCHI
"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
Konrad Lorenz ha scritto che l'uomo è una scimmia assassina, e io concordo con lui.
Dagli l'occasione e magari anche la certezza dell'impunità e la bestia si scatena.
Mi ricordo una striscia di Bonvi, il soldatinen ammazzava e rubava dicendo "Nella vita civile mi darebbero l'ergastolen, l'eserciten invece mi da una medaglien."
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
C’è un detto, francese, assai noto: à la guerre comme à la guerre. E vuol dire solo che non si può andare in guerra preparati come ad una passeggiata di primavera. Così è, da sempre. Ignorare una semplice verità come questa non è solo un errore, è da irresponsabili. In particolare per un governo che invia in guerra non i suoi deputati (comodamente e giustamente assisi sui loro scranni), e neppure i suoi ministri, ma quella gente un poco bistrattata che porta il nome arcano e antico del soldato.
Il soldato è quell’uomo, quel cittadino, che più di tutti ha fatto suo il compito di sapere usare, gestire e dominare la violenza. Ecco perché il soldato non è un selvaggio e nella sua semplice esistenza si deve riconoscere il tratto di superiorità di una civiltà che non solo sa che la violenza è inevitabile, ma pure ha coscienza del fatto che essa deve essere usata, misurata, controllata e infine spenta in modo ordinato quando di essa non si abbia più bisogno. Una società che non sappia più l’arte del soldato, che non sappia più entrare in contatto con la violenza ed esercitare l’atto erculeo del suo dominio, rischia di essere imbelle, cioè di uscire fuori dalla storia.
socio del Coordinamento Ligure Studi Militari ( C.L.S.M. )
della folgore l'impeto !
imparate a rispettare le donne Guerrieri, nelle mani di una donna nasciamo e nelle mani di una donna moriamo !!!!!
Forse un tempo, quando le battaglie erano grandi partite di scacchi... oggi direi proprio di no.
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
mi dispiace, ma non sono d'accordo con te ma va da se, per fortuna, che non tutti hanno lo stesso parere .
socio del Coordinamento Ligure Studi Militari ( C.L.S.M. )
della folgore l'impeto !
imparate a rispettare le donne Guerrieri, nelle mani di una donna nasciamo e nelle mani di una donna moriamo !!!!!
Per fortuna, sennò sai che noia a pensare tutti uguale...
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
è vero i buoni e i cattivi sono ovunque, in ogni continente, in ogni civiltà e cultura
basta che due ideologie contrappongano due popoli e via a scannarsi a vicenda come nessun essere su questo pianeta
Il film racconta un episodio "normale" in tutte le guerre e qualunque siano gli eserciti coinvolti. Episodi simili sono avvenuti in Medio Oriente, nelle guerre del Golfo e, l'ultimo episodio documentato che io ricordi, a Falluja. E non c'è da dire che nei tempi passati le cose fossero migliori: al contrario, le masse di soldati dei secoli passati, una volta che avevano perso disciplina e coesione, si ritiravano in disordine e così si esponevano all'inevitabile massacro da parte dei vincitori. Cito Canne, Azincourt e Waterloo. Persino nelle battaglie oplitiche dell'antichità classica la maggior parte dei caduti si avevano nelle fasi immediatamente precedenti o successive alla resa.
Arrendersi nel pieno di un combattimento è affare pericoloso come e più del combattere stesso. Ci sono momenti nei quali la vita di un soldato vale meno di zero, ed è difficile che uomini spaventati a morte, che hanno rischiato di essere uccisi o hanno visto morire i propri compagni riescano a comportarsi come si comporterebbero in tempo di pace.
E' comunque giusto il richiamo all'etica del soldato e alle leggi di guerra. La disciplina, lo spirito di corpo e l'autorità degli ufficiali dovrebbero servire a questo; e comunque, le leggi di guerra sono state elaborate tenendo fermo un principio: cercare di affrontare la guerra, che è la più inumana delle condizioni, mantenendo sempre ferma la propria umanità. Purtroppo però la violazione di queste regole è la norma in guerra, non il contrario. Solo ultimamente i film hanno il coraggio di dirlo.
Ciondivido, prima il cattivo era chi perdeva, adesso si ha il coraggio di dire che di buoni... non ce ne sono mai stati.
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
Concordo in pieno con l'ultima affermazione che è un po' la molla che mi ha spinto ad iniziare il post.
sven hassel
duri a morire
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