Torno alla trama del film e racconto un episodio (quasi) personale.
Il film l'ho visto in TV oltre 30 anni fa, con mio padre ancora vivo. Lui, che e' stato "ospite" degli stalag tedeschi, ha riso fino alle lacrime come non l'ho mai piu' visto fare. Mi disse che era VERAMENTE tutto cosi': Lo spostamento continuo durante la conta dei crucchi per farli sbagliare, il fare finta di lavorare con energico entusiasmo...
La cosa più vera di tutte e' che queste cose sono successe davvero: un IMI come lui, un dottore di Verona, fuggi' dallo Stalag con una scopa. Se ne e' andato a piedi, SPAZZANDO LA STRADA fino a casa sua, e c'e' riuscito. Mio padre mi disse di averlo risentito a guerra finita.



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