Cari amici, ho aspettato qualche giorno nella speranza che qualcuno si accorgesse non di lievi atipicità* come la mancanza della fibbia scucita o l'accentuata curvatura del reggisoggolo. Neppure il colore fa testo perchè, soprattutto tra i modelli con aereazione se ne vedono di tutti i colori. Per quanto riguarda la tinta, con la lente è evidente la stesura a pennello e rimuovendo con acetone 1 cmq. la patina è ottima.Per quanto riguarda poi la cromatura degli scudi non è sinonimo di brunitura. Ma, a parte ciò, nessuno si è accorto della vera e vistosa atipicità* di questo modello: la posizione dei rivetti rispetto al progetto dell'ing. Farina. Il rivetto sulla parte bassa deve essere uno e non tre. Tre chiudono e vanificano lo spazio destinato all'aereazione. E i rivetti sulla parte alta devono essere posti 2 sullo scudo e 1 sulla calotta e non 3 sulla calotta, sempre per lo stesso motivo. Ora non prendetevela se ho scelto proprio questo modello per lanciare il topic sui falsi farina perchè la mia intenzione era quello di riflettere insieme su un modello che non è nè vero ne falso. Mi spiego meglio: questo elmo è stato donato con documentazione ad una associazione arditi alla fine degli anni venti. Il mio interrogativo è questo: Può trattarsi di un errore di assemblaggio visto il timbro genuino? Può trattarsi di un'ultima scelta dell'ing. Farina?Può trattarsi di un falso grossolano fine anni 20? A voi l'ardua sentenza.

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