Citazione Originariamente Scritto da Franz56
Ottima segnalazione...
Ho avuto dei colleghi che proprio in quel periodo erano in Iraq a fare "setting up" di radar e radioassistenze...
Purtroppo era vietatissimo fare foto o riprese video quindi niente immagini...
Però mi hanno raccontato di quando un maggiore irakeno li portò a visitare la linea del fronte...
Roba da far venire i capelli bianchi...!!!
"Cunei" di cadaveri di iraniani mandati a saltare sui campi minati irakeni per sminarli...
Peggio, molto peggio, dei nostri assalti ad ondate del 15-18...
Grazie!

Sugli italiani nel conflitto, abbiamo raccolto nel libro una testimonianza di un marittimo mercantile, inoltre abbiamo segnalato la missione MMI nel Golfo all'epoca, e la missione ONU (anche con militari italiani) alla fine del conflitto a garanzia dell'osservazione del cessate il fuoco e dei confini tra le due nazioni, con anche la "mission" di coordinare lo scambio delle salme dei caduti.

Sugli attacchi Basij sui campi minati cito dal libro:

Nel luglio del 1982 l’Iran lanciò l’Operazione Ramadan in territorio iracheno, vicino Basrah. Anche se Basrah si trovava entro il raggio dell’artiglieria iraniana, la leadership religiosa ordinò degli attacchi “a onda umana” dei Pasdaran e dei Basij contro le difese della città, apparentemente attendendosi un colpo di stato che rove-sciasse Saddam Hussein. Tehran usò quindi i reparti Pasdaran e i volontari Basij in una delle più grandi battaglie terrestri dal 1945. Di età compresa tra i dodici e i cin-quanta anni e oltre, queste truppe dal morale alto ma relativamente poco addestrate sciamarono sopra i campi minati e gli ostacoli iracheni per aprire la strada ai corazza-ti. Tutti questi assalti furono contrastati dal fuoco dell’artiglieria irachena, che causò gravi perdite tra gli attaccanti; tuttavia questi attacchi permisero all’Iran di riconqui-stare del terreno prima che gli iracheni riuscissero a respingere la massa delle forze d’invasione.

[...]

Forze irachene, usando elicotteri d’attacco di produzione sovietica e francese , in-flissero pesanti perdite alle cinque Brigate iraniane (15.000 uomini) impiegate nella Battaglia di Majnoun. Mancando degli equipaggiamenti necessari per aprire dei var-chi nei campi minati iracheni, e potendo contare su numeri troppo limitati di MBT e AFV , il comando iraniano ricorse nuovamente alla tattica delle “onde umane”. Nel marzo del 1984, un giornalista dell’Europa dell’Est dichiarò di

aver visto decine di migliaia di giovani ragazzi, legati assieme in gruppi di circa una ventina per impedire ai meno coraggiosi di fuggire, condurre uno di questi attacchi.

Nonostante questi sacrifici, gli iraniani fecero scarsi progressi. Forse come risultato di questa performance, Teheran, usò per la prima volta una unità dell’Esercito regolare, la 92ª Divisione corazzata, alla battaglia delle Paludi qualche settimana più tardi.