ognuno ha i suoi gusti![]()
Cerv
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Cerv
Per Michele e Mariob,ho postato il feldmutze![]()
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Non solo l'aquila è rimontata, ma è addirittura una riproduzione. Questa cosa, credo, non lascia dubbi in merito al rimontaggio dell'aquila.
Da dove si vede che è una replica?
Cerv
Non trovo una spiegazione plausibile per un'aquila prebellica che si trova su una giubba da campo risalente a metà conflitto. Queste giubbe uscivano dalla sala-taglio con gli alamari (Litzen) e l'aquila già bell'e cuciti. Il capo non presenta un'usura tale da supporre un consumo della mostreggiatura nel frattempo e la sua conseguente sostituzione con quel che capitava. Si potrebbe invocare un rimedio alla penuria di accessori e materiali, ma questa é solitamente documentata o da foto d'epoca o da cimeli giunti sino a noi. Né sulle prime né sui secondi mi sembra che l’uso di aquile “M36” su giubbe da campo “M43” si riscontri con una qualche frequenza. Ma, ciò nondimeno e non vedendo in maggiore dettaglio come l'aquila sia cucita (sotto vs. sopra la fodera), non si può neppure escludere del tutto un montaggio dell'epoca, benché la tipologia di cucitura non sia di quelle canoniche , che la maggior parte dei collezionisti predilige.
Ciò detto, l’aquila in sé non mi convince affatto, a prescindere da come sia cucita, e m’associo al giudizio negativo già espresso da altri. Alessandro, con l’esauriente precisione che gli è propria, potrà meglio illustrarci perché l’aquila è una repro. Io mi limito ad evidenziare il numero (7 anzichédelle penne remiganti primarie e il difetto tipo puntinatura al centro della svastica. Queste sono alcune caratteristiche di una serie varie (M36, M40, DAK), di repliche ben fatte di aquile da petto “BEVo” risalenti a una decina di anni fa almeno e relativamente diffuse che, montate accuratamente ed eventualmente “anticate”, traggono facilmente in inganno di primo acchito. Potendo esaminare il pezzo fisicamente, potremmo rilevare altri elementi quali la tipologia del filato.
Ma poiché di note stonate ne sentiamo una sola, l’aquila, non dimetichiamoci di apprezzare il resto, come se il manichino nella sua totalità fosse marginale.
MP
Rettifica: il numero (7 anzichédelle penne remiganti primarie.
Scusate, proprio non so perché sia apparsa la faccina cretina al posto del numero 8 (otto).
MP
L'aquila da petto cucita nella Feldbluse di Cerv è una riproduzione apparsa una ventina di anni fa. E' facilmente riconoscibile a prima vista per possedere 4 penne (della serie intermedia) in luogo di 5 e di un fondo (l'area verde bluastra) a sezione puntinata quando dovrebbe invece essere diagonalmente rigata. Approfondendo, le aquile di questo tipo hanno la caratteristica di essere prodotte in moderno Nylon. Originariamente, in assenza di prodotti derivati dal petrolio, il filo di tessitura degli effetti era ottenuto tramite un complicato processo chimico il cui componente principale era la cellulosa degli alberi. Il materiale così ottenuto prendeva il nome di Rayon. Particolarità del Rayon è la tipica reazione alla bruciatura, il quale, generando cenere, emana un odore simile alla bruciatura di carta (anche questa prodotta con la cellulosa)
Direi che l'aquila in questione sia apparsa addirittura una trentina di anni fa, in quanto me ne imbattei proprio all'inizio degli anni 80 e presumibilmente era già stata fabbricata qualche anno addietro, si diceva in Inghilterra.
Oltretutto è sottodimensionata, e presenta l'apertura alare più stretta e quasi in sproporzione con il resto, ed il collo dell'aquila appare stretto e lungo. Curiosamente mi ricordo di aver osservato strane tirature di questa tipologia anche su fondo marrone-tabacco, oltrechè bianca o grigia su fondo verde bluscuro. Allora non c'era il pc ed il sottoscritto era pieno di appunti....e fotocopie....che mi aiutavano a districarmi e a "capire" nel già allora complesso mondo della militaria tedesca...
vi allego fronte e retro in fotocopia, da miei vecchi appunti, di due esemplari di quest'aquila nelle foto che seguono
[attachment=1:39cy46qq]hq 015.jpg[/attachment:39cy46qq] [attachment=0:39cy46qq]hq 016.jpg[/attachment:39cy46qq]
inoltre, colgo l'occasione, il giovane Cerv non me ne voglia, anzi ciò gli sia di sprone a postare, che anche l'Einheitsfeldmutze 43 calzato dal manichino presenta qualche anomalia di sorta e non certo da poter indurre sonni tranquilli...ed anche l'elmo NS mod.42 andrebbe guardato mooooooooolto benedal punto di vista decal....
Ovviamente si fa per parlare....ed il bello è che ognuno è libero di poter restare della propria idea e perseverare nelle proprie convinzioni.
cordialità
kdg
"Unsere Mauern brachen aber unsere Herzen nicht"
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"der graf" ist Carlo Cicconi-Massi
Salve Cerv,
concordo con Alessandro e Der Graf su questo manichino ci sono diversi
problemi.. continua a postare, purtroppo nel nostro percorso di collezionisti
tutti abbiamo preso delle fregature.
saluti
Raffaello/Quex
Occorre molto tempo affinche' una buona idea faccia il giro della testa di un coglione.
L.F.Celine
Grazie, Alessandro , hai illustrato più chiaramente quali e quante penne per coloro che abbiano poca dimestichezza con l'anatomia dei volatili. Le penne remiganti primarie sono quelle più esterne di ciascuna ala e normalmente in numero di otto. Nella raffigurazione stilizzata dell'aquila WH, esse sono le tre orizzontali più grandi e più esterne nonché le cinque "della serie intermedia", totale otto, quindi il "designer" dell'emblema , evidentemente, conosceva la particolarità anatomica dei pennuti e ci fece attenzione. Mentre il "designer" della riproduzione non ha curato questo dettaglio.Originariamente Scritto da Alessandro
MP
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