GIUSTO PER FINIRE,(ma finiamo sul serio) propongo di rimanere in un contesto adeguato e sereno , limitiamoci a commentare il ritrovamento in se stesso.
S
GIUSTO PER FINIRE,(ma finiamo sul serio) propongo di rimanere in un contesto adeguato e sereno , limitiamoci a commentare il ritrovamento in se stesso.
S
kappa
Temo che con il ritiro di Christian la discussione si possa ritenere chiusa comunque.Originariamente Scritto da Waffen
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
buonasera a tutti , solo ora sono riuscita a leggere tutti i post , certo che questo mi ha colpito, in quanto si parla innanzitutto delle mie zone, essendo di albissola.
sicuramente le intenzioni di christian mi sembrano coerenti coi fatti in quanto tolte le diserzioni che sono sicuramente avvenute, non si puo negare le fucilazioni da parte dei partigiani, ai danni dei maro della san marco e non solo..pansa insegna.
ho trovato piu che ammirevoli le iniziative boscaiole di christian, e piu che altro mi sembrano rivolte a dare un ricordo e una cristiana sepoltura a militari italiani , vittime di una guerra civile.
peccato per le polemiche gratuite e per chi forse non ha capito il senso del post.
kiss
silvia80
Ciao, una nota generale sulla deriva polemica del topic e una più in topic.
Su Christian, da quel poco che lo conosco, è fatto così: alla scorsa Militalia, incontrato in mezzo a una delle tematiche più particolari degli ultimi anni (quella sul fronte russo, con una rassegna di uniformi sovietiche eccezionali e diverse uniformi dell'Asse notevoli), e che ho contribuito a organizzare, mentre mi accingevo a fare da "cicerone" a lui e ai suoi amici ha iniziato a parlarmi di non so quali polemiche sui forum...Ma è un bravo ragazzo, alla fine.
Sull'argomento delle diserzioni nella RSI, consiglio viewtopic.php?f=145&t=31425 e riporto quanto scrissi nell'introduzione a un libro di memorie di un Marò della San Marco, "Marò a sedici anni", di Sergio Moro:
A proposito delle diserzioni, prendendo in considerazione la San Marco, è innegabile che la dispersione in capisaldi della Divisione, lo stillicidio degli agguati partigiani, e la freddezza della popolazione, timorosa di rappresaglie dall’una e dall’altra parte, oltre all’incapacità di reagire alla situazione di alcuni Ufficiali, portò ad un notevole abbassamento del morale, e a numerose diserzioni. Su questo argomento faremo solo due considerazioni, frutto dell’analisi di dati di fatto e non di preconcetti ideologici: la prima, è che a fronte di queste diserzioni, che la vulgata presenta come la prova dell’inefficienza dell’Esercito di Graziani, rimane il fatto incontestabile e consequenziale, pura aritmetica, diremmo, che la maggior parte dei Marò rimase invece al suo posto, e che anzi, negli ultimi giorni di guerra, in una atmosfera di pesantissima tensione psicologica e fisica, la Divisione, finalmente a ranghi compatti, dimostrò sul campo l’efficienza combattiva imparata in Germania, superando diversi sbarramenti dei partigiani, combattendo in campo aperto. Questo fatto, incontestabile e consequenziale, per l’appunto, è invece chiaramente ignorato dagli storici engagé et similia, ovvero ricercatori, laureandi, dottorandi, giornalisti, etc., che preferiscono opportunisticamente non porsi contro una certa egemonia culturale, che gli garantisce in cambio carriera e prebende.
Come corollario, citeremo inoltre come da parte resistenziale sono oculatamente ignorate le diserzioni nelle unità partigiane; alla strombazzata diserzione del Battaglione Vestone della Monterosa (e chiaramente si evita di indicare come il Vestone fosse un reparto fuori organico, e che solo cinquanta uomini rimasero con i partigiani) si possono contrapporre i numerosi ex partigiani ? spesso semplici renitenti alla leva ? che si presentarono alle autorità o ai reparti militari della RSI, specie dopo i bandi di amnistia, e furono incorporati nelle FF.AA. della RSI: segnaliamo gli ex partigiani nel Battaglione Risoluti, o nel Battaglione NP della Decima MAS, che seguirono il reparto al Fronte Sud e in prigionia, nei Btg. Ruggine della GNR, etc.
In secondo luogo, osserviamo le statistiche relative alle diserzioni di alcune unità di fanteria dell’8ª Armata inglese nell’agosto-dicembre 1944 (da Eric Morris, La guerra inutile, pag. 522):
1ª Divisione: 626
4ª Divisione: 664
46ª Divisione: 1.059
56ª Divisione: 990
78ª Divisione: 926
Come si vede cifre di tutto rispetto, e teniamo conto che per i soldati inglesi, seppur coinvolti in aspri scontri, era evidente come la supremazia Alleata nello scontro di matériel li avrebbe condotti presto alla vittoria. Inoltre, a differenza dei soldati inglesi, gli effettivi delle FF.AA. della RSI operavano spesso vicino alle loro famiglie, e un momento di debolezza poteva facilmente spingerli a tornare a casa. All’opposto, per un Tommy o per un GI, la strada dall’Appennino bolognese a Leeds o a Milwaukee era una scoraggiante long way…
Ciao diego 76,
ti invito a presentarti nella stanza delle presentazioni, in fondo alla home page del forum.
Grazie!
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