Foto di scena del film Concorrenza sleale, di Ettore Scola, nella quale si vede una buona ricostruzione dell' uniforme da "Metropolitano"...
 
Foto di scena del film Concorrenza sleale, di Ettore Scola, nella quale si vede una buona ricostruzione dell' uniforme da "Metropolitano"...
"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
Concorrenza sleale è un film del 2001 di Ettore Scola, pur non essendo un film di guerra in senso stretto - è incentrato sul trauma creato dsalle leggi razziali del 1938 - è interessante per l' ambientazione ed i costumi molto curati, cosa non usuale in Italia.
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Genere drammatico
Regia Ettore Scola
Soggetto Furio Scarpelli
Sceneggiatura Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Ettore Scola, Silvia Scola
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Premi
Festival di Mosca: miglior regia
David di Donatello 2001: miglior scenografia
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Cast:
Diego Abatantuono: Umberto Melchiorri
Sergio Castellitto: Leone Della Rocca
Gérard Depardieu: Professor Angelo Melchiorri
Antonella Attili: Giuditta Della Rocca
Elio Germano: Paolo Melchiorri
Sabrina Impacciatore: Matilde
Rolando Ravello: Ignazietto Paspinelli
Gioia Spaziani: Susanna Della Rocca
Anita Zagaria: Margherita Melchiorri
Simone Ascani: Lele Della Rocca
Walter Dragonetti: Pietruccio Melchiorri / voce narrante
Jean-Claude Brialy: Nonno Della Rocca
Augusto Fornari: Zio Peppino
Claude Rich: Conte Treuberg
Paola Giannetti:
Fabio Ferrari:
Claudio Bigagli:Ispettore polizia
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Trama:
Roma, 1938: Umberto Melchiorri e Leone Della Rocca sono due commercianti di stoffa che lavorano sulla stessa via. Il primo, un milanese cattolico, prepara abiti su misura mentre il secondo, un ebreo romano, vende capi confezionati.
I due commercianti sono perennemente in concorrenza. Essi adottano continuamente svariate strategie per attrarre i clienti nei propri negozi e molto spesso litigano per futili motivi. Il loro pessimo rapporto subisce una radicale svolta, dopo la promulgazione delle leggi razziali in Italia. Umberto comincia dunque a trattare con più rispetto il "rivale", consapevole del tragico periodo che quest'ultimo sta attraversando, costretto a chiudere anche il suo negozio. Il film si conclude con la partenza della famiglia di Leone verso il ghetto di Roma, con i due che nel frattempo hanno stretto amicizia: lo stesso Umberto era andato a trovare Leone, quando costui, a causa delle continue vessazioni a suo danno, si era ammalato. Questo finale lascia intuire che Leone non farà più ritorno nella sua città, essendo destinato probabilmente ad un campo di concentramento nazista.
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"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
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