Nella stesura dell'introduzione volevo aggiungere quello che mi era capitato di vedere nella precedente visita al museo, ossia un fatto terrificante che aveva urtato profondamente la mia sensibilità, non volevo raccontarlo per non portare una nota negativa in questo articolo che vuole essere una piacevole condivisione di un luogo e di un pezzo di storia che i molti visitatori di questo forum sanno apprezzare nella sua corretta dimensione. Colgo l'occasione per esporvelo brevemente perché gli interventi che ho citato mi rincuorano nel vedere che ci sono ancora UOMINI che hanno rispetto e sensibilità verso oggetti e luoghi che incarnano il sacrificio di molti per ideali eterni ed elevatissimi, come l'ONORE e il senso del SACRIFICIO che va oltre ogni concetto mondano e materialista dei tempi moderni. Ebbene, in quell'occasione, mi accingevo ad entrare nella zona dedicata all'artiglieria, quando all'ingresso vedo una scolaresca composta da una quarantina di ragazzini sui 12-14 anni, tutti ammassati all'ingresso, gentilmente le maestre-professoresse ci fanno passare. Appena entrati sentivo i ragazzini chiacchierare animatamente, pur non disturbando eccessivamente la nostra visita, per una questione di educazione le maestre cercavano di richiamare i ragazzini al silenzio. Il vociferare si faceva più insistente e chiassoso nel progredire il cammino all'interno della caverna, finché, incuriosito da tanto baccano mi sono voltato ad osservarli. Rimarrà una delle scene più tristi alle quali io abbia mai assistito, quella massa di ragazzini, tutti, nessuno escluso, tenevano in mano il proprio cellulare, guardandolo fisso con facce desolate si lamentavano del fatto che in quel luogo non ci fosse campo!!!!!!!!!!! Senza mai alzare lo sguardo un solo attimo verso quello che li circondava, hanno percorso tutta la visita fino a che in prossimità dell'uscita, all'unisono si è alzato un grido ADESSO IL TELEFONO PRENDE!!!! e sulle tristi facce ricompariva il sorriso! Mi veniva da piangere, ero preso da una sorta di rabbia mista a desolazione, in loro ho visto il frutto della logica devastatrice dei tempi moderni, ossia l'omologazione totale ad un modello antiumano, l'annullamento di ogni interesse, l'indifferenza della propria esistenza, del proprio passato, della propria cultura, della propria storia, del proprio futuro, una massa biologica svotata della propria personalità che si muove su un binario imposto dalle logiche materialiste annientatrici. Sono cresciuti e stanno crescendo con un atteggiamento antimilitarista non rendendosi conto che la peggiore delle guerre è quella psicologica che plagia le loro menti, che vivere nel nulla, fosse anche per cent'anni, è infinitamente più insignificante di chi a vent'anni si è sacrificato per dei valori che l'hanno elevato all'ETERNO! Per loro le armi sono simbolo di morte, ed è vero nella misura in cui chi le imbraccia e chi se le trova di fronte è cosciente del proprio destino, non si rendono conto che quello che hanno tra le mani nella sua innocenza ha rapito loro le menti, la volontà. Vorrei pensare che come attenuante ci sia il fatto dell'età, ma so già che da ragazzini senza valori non nasceranno uomini, famiglie, ossia una società di uomini, ma purtroppo in loro vedo la fine di questo glorioso, millenario Paese e purtroppo continente. Scusate, lo so, sono andato nettamente OT anche questa volta, prima o poi verrò bannato, ma non riuscirei più a guardarmi allo specchio sapendo di aver taciuto una verità.




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