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Discussione: [APP]Le linee di difesa germ.nell'Alto Adriatico

  1. #11
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    Re: Le linee di difesa germaniche nell'Alto Adriatico

    Segnalo un volume che partendo dal territorio vicentino porta informazioni anche su un contesto più largo.
    Ecco la recensione pubblicato sul giornale locale:

    Pubblicato sul Giornale di Vicenza del 6 agosto 2008

    Storia. Finalmente iniziato un capitolo inedito degli studi sulla seconda guerra mondiale nel Vicentino
    LAVORO COATTO SOTTO LA TODT. LA "MAPPA" NEL VICENTINO
    Lo studio di Paolo Savegnago porta alla luce la complessa struttura dell`organizzazione militarizzata. Migliaia gli operai reclutati

    Un argomento - quello della manovalanza "sotto la Todt" durante l`occupazione tedesca - inedito per la storiografia vicentina e scarsamente esplorato, nonché controverso, anche a livello nazionale. Merito dunque a Paolo Savegnago - ufficialmente grafico e designer ma sempre più protagonista, negli ultimi anni, di apprezzate incursioni nel campo della ricerca storica - per averlo portato alla ribalta con un agile volume intitolato "L`ombra della Todt sulla provincia di Vicenza" (Cierre Edizioni - Istituto storico della Resistenza di Vicenza, pagg. 96, euro 10), pubblicazione presentata ad Enego nei giorni scorsi.
    Come recita il sottotitolo - "Novembre 1943 - Aprile 1945. Appunti e primi risultati della ricerca" - si tratta dell`approccio iniziale ad un`indagine estremamente vasta e complessa, aperta alla partecipazione di altri storici ma soprattutto al contributo di ex operai e testimoni. Ecco dunque il senso dell`appello inserito nel volume: chiunque abbia foto, documenti o testimonianze di quell`esperienza è invitato a darne comunicazione o ad inviarne copia all`Istrevi (Museo del Risorgimento, Viale X Giugno 115, 36100 Vicenza - istrevi@libero.it) o a contattare l`autore (paolosavegnago@gmail.com). L`appello è esteso anche ai sindaci dell`intero territorio vicentino, affinché mettano a disposizione del gruppo di ricerca i rispettivi archivi comunali.
    Nell`attesa che il progetto sia portato a compimento con la pubblicazione di un saggio ben più ampio ed articolato (decisivo sarà anche l`imprescindibile apporto finanziario di enti ed istituzioni), le prime risultanze dell`inchiesta forniscono già notevoli informazioni e inviti all`approfondimento. La Todt - organizzazione militarizzata creata per lo sfruttamento pianificato delle risorse umane e materiali nei paesi occupati - insinuò il suo complesso apparato anche nel tessuto sociale ed economico della provincia di Vicenza, organizzando il reclutamento di migliaia di uomini e donne che vennero impiegati nella realizzazione delle fortificazioni della Linea Blu e del Vallo Veneto.
    Sotto la coltre uniformante del lavoro coatto emerge peraltro un`esperienza collettiva per nulla corale: la quotidiana lotta per la sopravvivenza, gli espedienti per ingannare il sorvegliante, l`incertezza per il futuro, lo spettro della deportazione in Germania. Tutti aspetti che Savegnago non trascura di presentare nella sua indagine, non prima però di aver illustrato il complesso organigramma della Todt e delle sue ramificazioni in Italia e la competizione tra le varie organizzazioni tedesche per l`accaparramento di una manodopera presa, in verità , tra due fuochi: da un parte le pressioni dei reclutatori e dall`altra le minacce dei partigiani che la accusavano di collaborazionismo (ma nell`inverno 1944-45 anche molti fra questi ultimi vi trovarono "rifugio").
    I lavoratori coatti vicentini furono impiegati indifferentemente in pianura, sotto Vicenza, come in montagna - in Val Leogra, sull`altopiano di Asiago e nella zona del Grappa - nella costruzione di opere difensive e sbarramenti di ogni genere. Interessanti l`analisi del multiforme coinvolgimento dell`imprenditoria locale e la descrizione dei cantieri e delle tipologie costruttive fatta dall`autore, grazie anche a documentazione e disegni inediti provenienti dagli archivi tedeschi, ma anche le immagini attuali di ciò che resta di quell`imponente lavoro, poi utilizzato dalle formazioni tedesche in ritirata nell`aprile del 1945, per varie ragioni, solo in parte. Ciò non impedì che in diversi casi i combattimenti che ne scaturirono con le truppe alleate e i partigiani - aspetto piuttosto ignorato dalla storiografia - fossero particolarmente violenti: esemplari i casi di Solagna, Lusiana, Cismon e Toara nella zona dei Berici.

    Luca Valente

    Per alcune immagini: hhttp://www.lucavalente.it/modules.php? ... le&sid=227

  2. #12
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    Re: Le linee di difesa germaniche nell'Alto Adriatico

    2.) Blaue Vorstellung o Blaue Vorfeldlinie I (prima linea avanzata della linea blu), partiva dal lago di Garda (probabilmente dalla zona di Ala), seguiva le Prealpi a nord di Verona, si appoggiava ai Monti Berici e ai Monti Euganei e seguiva per un breve tratto il corso dell`Adige fino a raggiungere la costa adriatica appena a sud di Chioggia
    [color=#FF0000]

    E' quella che viene chiamata "Vallo Veneto". In un testo in lingua inglese viene definita "Red line" ma non ho riprova che nei documenti tedeschi avesse anche questa denominazione.

  3. #13
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    Re: Le linee di difesa germaniche nell'Alto Adriatico

    Citazione Originariamente Scritto da articioco

    8.) linea di contenimento del Tagliamento (Tagliamento-Riegel).

    Alcuni manufatti che credo siano stati realizzati nell'ambito di questa linea di contenimento sono ancora visibili.

    Un link interessante per chi volessa approfondire

    http://www.vecio.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=4009

  4. #14
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    A chi fosse interessato alla discussione sulle opere Todt e Blaue Linie in area Lago di Garda, queste non erano "a nord del lago" ma "nella parte nord del lago". Parecchie postazioni si possono trovare sia sulla sponda orientale che su quella occidentale, pochi Km sotto Riva, dove furono installate (e in parte impiegate) per tentare il blocco delle due strade Gardesane verso il capoluogo e la valle del Sarca, che avrebbe immesso al Brennero.

    In particolare, sulla sponda occidentale c'è un grosso complesso di bunker (almeno 8 regelbauten interrati, tra cui due Tobruk per mortaio), in ottime condizioni.
    La posizione, oltre che bellissima perchè in corrispondenza di una scogliera a picco sul lago alta circa 700 metri, è interessante perchè la Todt si sovrappose e in parte reimpiegò le postazioni italiane della Prima Guerra, in particolare due grandi gallerie che alloggiavano quattro pezzi da 105 originariamente puntati verso Nord-Est.
    Le gallerie furono modificate per ottenere due postazioni mimetizzate in roccia per armi automatiche.
    La località si chiama Corno di Reamòl e si trova tra Riva e Limone; si visita facilmente in quanto è a poche decine di metri dalla Gardesana.
    In queste pagine Capo Reamol: bunker tedeschi e artiglierie italiane c'è una descrizione completa e parecchie foto, di cui posto qui solo un paio.

    Censimento e guida a tutte le postazioni della Linea di Resistenza Giudicarie Sud (Alto Garda Bresciano) http://www.fortidelgarda.it

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