Questa canzone, popolarissima nei primi anni '40, deriva da uno spettacolo di rivista, genere teatrale allora in voga e divenne tra il '43 ed il '45 canzone di marcia "ufficiosa" del Btg. Arditi Forlì della Rsi.
Il reparto, caratterizzato da assoluto volontarismo, nacque dopo l' armistizio dell' 8 settembre attorno ad un consistente nucleo di piloti e avieri romagnoli che - rimasti senza aeroplani - si adattarono a combattere come fanteria, venendo aggregati stabilmente ad una Divisione della WH.
Oltre a cantarla durante gli spostamenti, gli arditi avevano una singolare abitudine: durante le sfilate marciavano affardellati e perfettamente inquadrati a passo romano finchè, approssimandosi alla tribuna dellle autorità, invece del regolamentare "Attenti a..." ricevevano il comando "Meleee...".
A quel punto tutto il reparto cantava le parole, ripetendo con perfetta sintonia i passi di danza e le sinuose movenze delle ballerine d' avanspettacolo, quasi un flash-mob ante litteram.
Allontanandosi poi, riprendevano il regolare passo romano.
Ciò seminava sgomento e costernazione fra i legnosi generali teutonici, ma era tollerato dal loro divisionario che ben conosceva lo spirito combattivo di quei sanguigni romagnoli.
In combattimento contro gli angloamericani erano infatti equiparati alle migliori truppe tedesche, tanto che ebbero le migliori armi a disposizione (MG 42, Panzerfaust, kar.98 k)...



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