Infatti nel 1942 Antonio Marzullo, alias Anthony Marsloe, ufficiale italoamericano del U.S. Naval Intelligence si era rivolto segretamente al detenuto Lucky Luciano per avere collaborazione nella guerra all' Asse, promettendo in cambio la scarcerazione a guerra finita per un certo numero di eminenti mafiosi, nonchè la sostanziale immunità sul territorio americano, che sarebbe durata fino agli anni '60.
Con ciò piccoli e grandi mafiosi collaborarono con Marsloe per:
1) Sgominare la estesa rete di spie italotedesche operante negli Usa.
2) Bloccare il rifornimento di carburante agli U-Boot tedeschi che avveniva tramite i pescatori greci della costa atlantica, retribuiti dall' Ammiraglio Canaris in sterline-oro.
3) Rendere sicuro il porto di New York dai sabotaggi di agenti nemici, uno fra tutti, l' incendio del transatlantico francese Normandie, appena trasformato in nave trasporto truppe.
4) Trovare appoggi in loco in vista dello sbarco in Sicilia, che se per Patton fu una passeggiata militare, costò molto in perdite di uomini e mezzi ad Alexander, sprovvisto di agganci con gli "amici degli amici".
5) Creare un governo amico su base mafiosa, cosa che influì pesantemente sulla storia dell' Italia postbellica.
6) Trattare con i capi della X^ MAS (Borghese e Wolk principalmente) la cessione agli Alleati del know-how in tema di guerra subacquea (incursori, siluri pilotati, minisommergibili, barchini) messo a punto dagli italiani.
Ultimo momento di gloria di Marzullo nel dopoguerra prima di fare la vita del pensionato e morire dimenticato negli anni '70 fu il rientro negli Usa da Cuba in yacht alla vigilia della vittoria di Castro, importando clandestinamente grazie ai suoi appoggi nella Marina USA un centinaio di ballerine cubane ed un numero sconosciuto di milioni di dollari in contanti ed in banconote da 100, soldi sporchi "ripuliti" nei casinò dell' Havana. Le une e gli altri appartenevano al boss italoamericano Sam Giancana.