Questo film è piuttosto anomalo, si tratta di un giallo spionistico-industriale insolito per il ns. cinema, lo si direbbe piuttosto un film americano. Ed in un certo senso lo è datosi che si tratta di un film copiato abusivamente - dalla prima all' ultima sequenza - da una pellicola Usa.
Tutto nasce con la dichiarazione di guerra dell' Italia nel 1940. Da quel momento i films americani scomparvero dalle nostre sale, sostituiti, con poco gusto degli spettatori da pellicole tedesche, francesi di Vichy, e dei paesi dell' est alleati dell' Asse, principalmente Ungheria, Romania, Boemia (Protettorato). Ma i films destinati al mercato elvetico erano regolarmente spediti dalle grandi case di produzione di Hollywood via naviglio neutrale fino al porto di Genova. Da qui, dopo 24 ore di "quarantena" ripartivano per la Svizzera accompagnate da un funzionario del consolato.
Così nell' arco di quelle 24 ore, una squadra speciale di militi della MVSN postelegrafonica e funzionari del MINCULPOP, apriva i plichi, copiava illegalmente le pizze dei film con macchinari sofisticati creati ad hoc e poi richiudeva il tutto in maniera da non esser scoperti. Venivano fatte tre copie di ogni pellicola: una per il MINCULPOP, per studiare l' immagine positiva di sè che gli USA diffondevano presso i neutrali ed eventualmente copiarne i metodi; una per l' archivio riservato (non aperto al pubblico) dell' Accademia di Cinema, poi depredato dai tedeschi dopo l' armistizio; l'ultima per le proiezioni private di Mussolini e dei figli (grandi appassionati del cinema Usa) nella saletta allestita a Villa Torlonia.
Questa fu l' origine di SPIE TRA LE ELICHE, un film americano che piacque a tal punto al Duce da venir copiato di sana pianta, nelle inquadrature, nelle scenografie, perfino nell' abbigliamernto dell' eroe protagonista - l' attore Enzo Fiermonte - furono usate per le scene in esterni vere auto Ford, Chevrolet, Buick e si importarono liquori e sigarette anglosassoni irreperibili al pubblico nel '42 per maggior verosimiglianza.
Ciononostante appare inverosimile proprio perchè se l' originale è ambientato in nordamerica dove un agente FBI si infiltra in una fabbrica per scoprire un sabotatore nazi, la sua copia autarchica è ambientata in una immaginaria nazione sudamericana che non è in guerra con l' Asse (forse l' Argentina?) dove un gruppo di industriali di origine italiana hanno creato una fabbrica aeronautica modernissima, producendo caccia e quadrimotori per conto dell' Italia, velivoli che poi giungono nella penisola direttamente in volo.
Inutile dire che l' eroe è un agente del SIM in incognito e il cattivo una spia inglese con tanto di ombrello e bombetta.
Oltretutto le scene di volo e quelle della catena di montaggio sono tratte dal film originale, così gli spettatori si trovano questa fabbrica gestita da fascistissimi italiani che produce P35 Seversky e Boeing B17 A con le insegne dell' Air Force USA !!!
Se poi ci mettiamo una scena di inseguimento tra un aereo e l' auto del sabotatore, contrassegnata da una X bianca sul tetto per distinguerla nel traffico caotico di una Highway americana è stata rigirata ex-novo in Italia ma sulla meno trafficata e meno americana delle ns. "autostrade" di allora, la Via del Mare Roma-Ostia, ho detto tutto.