In un film degli anni '60 il personaggio di Nino Manfredi, scambiato per un alto papavero del regime in incognito, si rivolgeva ad una adunata di fascisti che lo salutavano a braccio teso, dicendo: <<Vi saluto romanamente: se vedemo!>>
 

In un film degli anni '60 il personaggio di Nino Manfredi, scambiato per un alto papavero del regime in incognito, si rivolgeva ad una adunata di fascisti che lo salutavano a braccio teso, dicendo: <<Vi saluto romanamente: se vedemo!>>
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