Ma quando di preciso venne demolito? Su questo ho trovato informazioni abbastanza precise, grazie al Comune di Verona che ha messo online i titoli dei carteggi storici delle delibere municipali del '900. Grazie ad esse, sappiamo che nel 1947 veniva nominato custode del forte il sig. Filippo Ranieri, segno evidente che fino a quel momento l'opera doveva essere ancora abbastanza integra e non ridotta a rudere, come avevo ipotizzato erroneamente più sopra, tanto da meritarsi un sorvegliante.
Poi purtroppo, nel 1948, un'altra delibera molto eloquente recita così: "Forte Croce Bianca - demolizione e alienazione pietrame". Si trattava della demolizione di diversi forti veronesi negli anni dell'immediato dopoguerra, decisa per dare lavoro ai numerosi disoccupati.
Per lo stesso motivo e nello stesso periodo verranno in buona parte demoliti, tra gli altri, anche il Tomba-Stadion ( http://www.milistory.net/forum/%5Bve...a-vt27813.html ) e il Radetzky-San Zeno ( http://www.milistory.net/forum/%5Bve...a-vt13272.html )

Le delibere comunali:

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Ma a cosa è servito in pratica demolire il forte, giudicando dal punto di vista della mentalità dell'epoca? Oltre che appunto a far svolgere un qualsiasi lavoro ai disoccupati, come dice il titolo della delibera anche ad "alienare", cioè a vendere il materiale da costruzione, pietrame, mattoni ecc. di cui era costituito, materiale che, anche se al momento della demolizione era già vecchio di quasi un secolo, veniva considerato ancora valido e riutilizzabile. Oltre che, naturalmente, a liberare il terreno su cui sorgeva dall'ingombro, dal vincolo di un'opera militare considerata ormai inutile, rendendolo disponibile per costruirci quelle case di cui la città, devastata dagli ancora recenti bombardamenti, aveva gran bisogno.

Lavori di un demolizione di un forte austriaco a Venezia Lido, il Quattro Fontane, negli anni 1930. Tanto per rendere l'idea di come poteva essere il lavoro di recupero dei mattoni. Tratto dal reportage di Decca:

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E in effetti quello che sorge oggi sopra il territorio già del forte Strassoldo-Croce Bianca sono una serie di piccoli condomini grigiastri piuttosto bassi e allungati, a 2 piani, compatibili come epoca di costruzione con la fine degli anni '40, primissimi anni '50, dalle finiture piuttosto modeste, dal cortile in terra battuta non asfaltato-cementato, circondato da un basso muro di cinta in pietre intonacate e con rete metallica.
Eccone uno:

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Girando intorno al muro di cinta che si vede nella foto sopra, sono rimasto colpito dalla parte angolare dove l'intonaco in cemento grezzo si è staccato, e sono visibili delle caratteristiche pietre in pseudo-tufo veronese giallo di Avesa, del tutto simili a quelle che costituiscono la maggior parte delle murature dei forti austriaci. Anche la lavorazione, con tracce di incisioni di scalpello, sembra quella.
E allora, una domanda si fa spontanea: forse che le case, i condomini che sorgono oggi nell'area dell'ex-forte sono stati costruiti proprio con il materiale risultato dalla demolizione del vecchio manufatto, materiale, come diceva la delibera del comune, "alienato" proprio alle imprese edili che hanno tirato su questi condomini?

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