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Discussione: Generale Franco nel 1917,,,,mai sentito?

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  1. #1
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    FUCILATI DI GUERRA - INCHIESTA ESCLUSIVA
    6 agosto 1917 San Vito di Leguzzano, provincia di Vicenza
    L’eco del cannone scende dal Monte Pasubio e dagli Altipiani e si perde sul piccolo centro agricolo della pianura veneta. Un cappellano annota sul suo taccuino: “Corre voce che stanotte, dovendo partire l’8° reggimento di marcia accantonato a San Vito, i soldati si siano rifiutati; abbiano fatte le fucilate e si siano sbandati nei dintorni. È partito per San Vito il nostro squadrone di cavalleria, il plotone dei carabinieri mobilitati si dice che truppe e mitragliatrici discese da Magrè di Schio circondino il paese. Al mattino è partito per San Vito il nostro Tribunale di guerra e alle 3 del pomeriggio anche il cappellano militare prof. Dalla Zanna”.

    Poi il 7 agosto scrive: “Il prof. Dalla Zanna è tornato stamani da S. Vito, prostrato fisicamente e moralmente. Il processo contro i primi responsabili dell’ammutinamento si è svolto sul campo dalle 7 d’ieri mattina fino alle 10 di sera. Presenziarono il generale Franco comandante la brigata di marcia e il Generale Pecori Giraldi. Furono condannati alla fucilazione sette soldati e la sentenza fu pronunziata alla presenza di tutto il reggimento ed eseguita in un campo vicino al paese. I giustiziati erano stati assistiti religiosamente dal prof dalla Zanna e dai due cappellani militari del 219° e 220° venuti da Magrè. Alle 11 tutto era finito e i cadaveri furono sepolti nel cimitero di S. Vito. Poche ore dopo, cioè nelle prime di stamane, tutto l’8° reggimento partiva senza incidenti dal paese”.
    Questo sono due brani tratti dal diario di don Tarcisio Raumer, curato presso Malo all’epoca dei fatti. Nel 1917 San Vito di Leguzzano è un piccolo paese di campagna posto tra Schio e Vicenza, la sua parrocchia dipende dalla chiesa arcipretale della vicina Malo. Dell’insubordinazione in oggetto non si trova traccia in altri documenti ufficiali, e neppure sui volumi redatti dagli storici in tempi a noi più vicini. San Vito non è citato nemmeno sulle ricerche di Massimiliano Magli ("Fucilazioni di guerra", NordPress Edizioni), né sull’opera di Luciano Viazzi, (medesimo titolo ed editore). D'altronde è cosa nota che i tribunali di guerra potevano essere costituiti in poche ore, ed in altrettanto poco tempo la sommaria giustizia militare era in grado di emettere le sentenze. Spesso la pena si traduceva in pena di morte tramite fucilazione. La notizia poteva restare confinata entro il raggio di qualche chilometro.

    sven hassel
    duri a morire

  2. #2
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    grazie Sven, ma quello che riporti è un mio articolo, tratto da una pubblicazione che ho dato alle stampe tempo fa con Snichelotto per il Comune di San Vito
    -è proprio perchè sto lavorando ad un approfondimento che cero nuove notizie
    grazie
    ciao
    by Dalle Fusine G.

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