No, tutt' altro. Un cosiddetto "storico" spagnolo ha accusato Perlasca di essere poco pių di un millantatore. Secondo lui sarebbe stato impossibile per un fascista italiano, privo di legami con l' ambiente diplomatico e senza conoscenza delle lingue, gestire una operazione cosė complessa come il salvataggio di migliaia di ebrei di Budapest. I veri eroi sarebbero stati il diplomatico spagnolo Sans Britz, titolare dell' ambasciata di Budapest (che fuggė in Svizzera nel '44 dopo l' occupazione nazista dell' Ungheria, lasciando nelle peste Perlasca e gli ebrei delle case "protette", oltre ai dipendenti ungheresi dell' ambasciata) e il Dott. Fārkas, collaboratore ebreo di Perlasca. Quest' ultimo avrebbe millantato meriti non suoi per volontā di protagonismo, e su istigazione del figlio - all' epoca consigliere di AN - nella speranza di ottenere vantaggi elettorali per il suo partito, che lo pseudo-ricercatore iberico definiva tout-court "neofascista".