Salendo lungo la scala a chiocciola, vero la copertura superiore. Particolari.
Salendo lungo la scala a chiocciola, vero la copertura superiore. Particolari.
Sulla copertura. Originariamente era ordinata per l'artiglieria in barbetta, a cielo aperto. Qui erano collocati dei cannoni, e lungo il perimetro c'era un sistema a rotaia circolare che permetteva lo spostamento rapido dei pezzi su 360°. Oggi non ne è rimasta traccia.
Un'immagine delle Torri a inizio '900 evidenzia come tutta la zona fosse rigorosamente disboscata, e ci fosse comunicazione visiva diretta tra le fortificazioni. Oggi al contrario le colline sono fittamente coperte di foresta di conifere, si tratta di un rimboschimento attuato negli anni '50 che ha ovviamente snaturato l'ambiente delle Torri.
Il sistema "spianà" era quindi applicato anche in collina.
Proprio così, in linea di massima intorno a ogni fortificazione, sia di pianura che di collina, veniva mantenuta un'area minima di rispetto nel cui raggio non era consentito nè costruire edifici permanenti nè lasciare crescere vegetazione di alto fusto. Le aree normalmente vincolate in tempo di pace erano poi soggette a incrementi di estensione in caso di guerra, quando si poteva arrivare, dove necessario, a ulteriori abbattimenti di alberi fino a 1200 metri dai singoli forti.Originariamente Scritto da butel
Tutto questo ovviamente al fine di garantire sempre una visuale e un campo di tiro ottimale intorno alle opere, e minimizzare il rischio di imboscate.
infatti a San Massimo non si poteva coltivare nulla che superasse una certa altezza e di conseguenza non si poteva nemmeno costruire...Proprio così, in linea di massima intorno a ogni fortificazione, sia di pianura che di collina, veniva mantenuta un'area minima di rispetto nel cui raggio non era consentito nè costruire edifici permanenti nè lasciare crescere vegetazione di alto fusto. Le aree normalmente vincolate in tempo di pace erano poi soggette a incrementi di estensione in caso di guerra, quando si poteva arrivare, dove necessario, a ulteriori abbattimenti di alberi fino a 1200 metri dai singoli forti.
Tutto questo ovviamente al fine di garantire sempre una visuale e un campo di tiro ottimale intorno alle opere, e minimizzare il rischio di imboscate.
la città di Verona ha goduto di una certa floridità nel momento in cui la fortezza era in espansione ma poi una volta finiti i lavori ne ha pagato le conseguenze con tutte le aree destinate a servitù militare che c'erano era praticamente impossibile espandersi. La situazione è durata fino al secondo dopoguerra se non erro.
Aggiorno questa discussione per segnalare un'interessante iniziativa della Tv locale Telenuovo, che sta dedicando una serie di reportages giornalistici ai luoghi abbandonati che meriterebbero migliore conoscenza da parte della gente e un recupero, tra questi ovviamente non potevano mancare i nostri forti ottocenteschi austriaci, il filmato di cui riporto il link riguarda la Torre Massimiliana no. 1 (XXX nella numerazione originale).
Non manca un errore però: si dice che la foresta intorno alla torre sarebbe stata piantata per fini difensivi dai militari... Abbiamo visto che non è affatto così, basta leggere Worldwar Forum!
TGverona.it - Luoghi dell'abbandono: la Torre Massimiliana
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