Hans Schmidt fucilato insieme ad altri 3 soldati tedeschi ad Albinea/Reggio Emilia nel 1944,per aver aiutato i partigiani
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Istoreco : Appuntamento con la Storia
Non muore il ricordo dei disertori tedeschi - Cronaca - Gazzetta di Reggio
Il passaggio dei tedeschi nelle file del movimento di resistenza italiana non si è limitato 'ai singoli casi, ma ha raggiunto proporzioni significative. "In tutte le regioni del nord Italia, senza eccezione, la presenza dei tedeschi nelle file partigiane e' ampiamente dimostrata ma non molto trattata storicamente, ex partigiano Qualierni Alberto dice:" Non mi ricordo i loro nomi, per quanto riguarda il motivo della loro defezione, mi ricordo che parlavano poco , che la separazione o la rovina della loro famiglia sotto le bombe li avevano convinto che questa situazione insostenibile, questa guerra doveva finire .
Altri, come l'attivista GAP con il nome di battaglia Enz, nato a Berlino, provenivano da ambienti antifascisti. Enz, la cui famiglia è stata uccisa nei campi di concentramento tedeschi, Enz catturato dalle SS fu torturato a morte senza rivelare l'ubicazione delle posizioni dei partigiani.
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Non si può dire con certezza che i disertori tedeschi con una forte volontà di resistere erano la maggioranza. Fernando Cavazzini, nome di battaglia Toni, era un partigiano emiliano. Anche nella sua unità vi erano disertori: "Quelli che erano con noi erano tutti soldati della Wehrmacht. La maggior parte di loro non vollero prendere parte ad azioni armate contro le unità tedesche, hanno lavorato con noi, il loro sostegno è stato importante, ma spesso non hanno voluto prendere parte direttamente alle azioni armate. Forse sarebbe stato diverso se avessimo attaccto le unità delle SS.
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