Le condanne a morte per i disertori, anche presso l'esercito austoungarico, era una prassi a cui sovente si ricorreva per dare il "buon esempio". Rammento la morte per impiccagione inflitta ai soldati catturati della legione cecoslovacca che hanno operato sul Fonte italiano (prigionieri dell'esercito austroungarico di etnica ceca e slovacca che avevano accettato di combattere inquadrati nel Regio Esercito -per intenderci quelli che avevano le mostrine bianche e rosse - come la Sassari - sulla divisa mod, 909). I loro corpi venivano lasciati esposti appesi agli alberi vicino alla prima linea affinché potessero essere visti dalle trincee italiane. Questa cosa si sapeva, tanto è vero che i sottufficiali italiani, inquadrati nella legione cecoslovacca, avevano dei distintivi particolari per essere riconosciuti come Italiani e quindi non essere passati per le armi in caso di cattura. Certo che impiccare un ex deputato al parlamento di Vienna deve aver creato un forte impatto "mediatico". La guerra è una cosa terribile.