Se le crociere aereedi Italo Balbo sono unanimemente ricordate in tutto il mondo comeeventi primari della storia aeronautica, in Italia restano in ombra- quasi come cose delle quali vergognarsi - e naturalmentemisconosciute dalla maggior parte della popolazione ignara delproprio passato. Ma se tali fatti epocali sono ignorati, ancor piùoscuro è il volo aereo Roma – Bolama del 1933, in omaggio agliaviatori colà deceduti durante il decollo degli “atlantici”verso le coste brasiliane. Ripropongo dunque testo e foto di unarticolo apparso nel 1933 sulla Domenica del Corriere.
L’omaggio ai Caduti di Bolama
Nellanotte sul 6 gennaio 1931, la Squadra atlantica di Italo Balbo partivadalla Baia di Bolama, nella Guinea portoghese, per raggiungere di unsolo balzo la costa brasiliana, a Porto Natal. Durante quello che fuil più sanguinoso e trionfale decollo che l’ aviazione ricordi,perirono cinque aviatori italiani. Alla memoria dei valorosi che s’erano immolati nel nome glorioso della Patria, l’ Italia volle chea Bolama venisse eretto un monumento e il 25 dicembre 1931 Balbo, ipiloti “atlantici” e trecento italiani si recarono con l’Esperia nella Guinea portoghese a inaugurarlo. Pochi giorni fa, duepiloti italiani, Mario Massai e Leonida Robbiano, accompagnati dalmotorista Marino Battaglia, hanno voluto recare il loro omaggio aivalorosi Caduti della Squadriglia leggendaria compiendo un veloce eregolare volo di dodicimila chilometri per deporre sul monumento diBolama dei fiori a nome dei camerati dell’ Aviazione civile. Ilvolo, iniziatosi il 19 dicembre da Roma, ha avuto le seguenti tappe:Tunisi, Algeri, Casablanca, Capo Jubi, Port Etienne, Dakar e Bolama.Al ritorno gli scali sono stati: Dakar, Villa Cisneros, Capo Jubi,Casablanca, Orano e Tunisi. Ovunque le comunità italiane hannofesteggiato calorosamente gli aviatori e le autorità francesi,spagnole e portoghesi si sono adoperate con premura per facilitareogni cosa.