Il 56° reggimento fanteria della brigata Marche all’inizio della guerra è schierato sul fronte del Cadore valli del Boite, dell’Ansiei e del Padola. Partecipa poi agli scontri per la conquista del monte Piana.

25 settembre 1915 il nonno viene trasferito al 40° reggimento fanteria brigata Bologna della 19ª divisione, brigata a riposo a Villesse per ricostruirsi dopo le perdite sofferte nella prima e nella seconda battaglia dell’Isonzo.

La brigata partecipa alla terza battaglia dell’Isonzo, 18 ottobre-3 novembre, zona a sud-est di Castelnuovo, soffrendo forti perdite.

La brigata passa alle dipendenze della 31ª divisione e occupa le linee nella zona del Monte Sei Busi.

Dall’8 marzo al 14 novembre del 1916 la brigata viene trasferita nella zona del passo di Tonale. Nulla da segnalare.

26 novembre 1916 al 31dicembre la brigata viene trasferita nella zona del Volkovnjak (altopiano di Comeno)

Dal 1 dicembre al 25 marzo 1917 la brigata, alle dipendenze della 4ª divisione, occupa la zona Volkovnjak-Hudi Log.

Dal 26 marzo 1917 la brigata, alle dipendenze della 31ª divisione, occupa le linee nella zona Opacchiasella-Castagnevizza e prende parte alla prima fase della X battaglia dell’Isonzo, 22-26 maggio, soffrendo gravi perdite

La brigata, passata alle dipendenze della 20ª divisione, è trasferita in zona Flondar che occupa dal 13 giugno all’8 luglio.

Il nonno viene poi trasferito al 242° reggimento fanteria della brigata Teramo, brigata che sta ricostruendosi dopo la X battaglia dell’Isonzo, 15 maggio-12 luglio, dove ha sofferto gravi perdite per la conquista del monte Vodice.

La brigata Teramo partecipa alla XI battaglia dell’Isonzo, 11 agosto-2 settembre, nella zona Vodice-altopiano della Bainsizza quando il nonno viene fatto prigioniero (17 agosto 1917).

Dopo la prigionia viene aggregato al 72° reggimento brigata Puglie (7 gennaio 1919) per le indagini sui motivi della caduta in prigionia e il successivo congedo.