hai perfettamente ragione..... ora dedico 1 po' di tempo al sito... e vedo cosa trovo... altrimenti faro' 1 altro post nella sezzione corretta...
hai perfettamente ragione..... ora dedico 1 po' di tempo al sito... e vedo cosa trovo... altrimenti faro' 1 altro post nella sezzione corretta...
Attenti ai dilettanti allo sbaraglio...
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
spero tu indenda quanto scrivo....a parte la foto (certo non d'epoca visto il sogolo e gli occhiali...) vi inviterei a non dar troppo credito ne alla fantasia ne,TANTOMENO, alle didascalie che trovate nei musei.... una candela in quella posizione non resta accesa che qualche secondo a patto che il soldato non stia impalato sull'attenti... sicuramente lavoravano in situazioni penose e di scarssissima illuminazione ma così è IMPOSSIBILE se non mi credete provate ! sia che picchiate di mazzo o piccone sia che "inpalate" ma anche se solo spingete una carrello il movimento del corpo provoca lo spegnimento della fiamma perchè la cera stessa trasborda dal cratere di fusione anegandola fiamma o bruciando lo stoppino (parola di accolito (nella Liturgia = portatore di candela).Diverso il caso delle lampade a olio e di quelle a acetilene che invece lavorano con altro principio. In Galleria le candele erano usate sì ma in lampade protette da vetro per evitare le correnti d'aria.
Si, comprendo. Ma stava sul web e quindi l'ho postata. Gli occhiali non sono di ora. Lo spago come soggolo...bè che ti devo dire.
Comunque una cosa va' chiarita: esistevano candele di sego molto diverse dalle candele di ora: la loro fiamma era tenace e se piu'
soggetta a spifferi e piu' manteneva.Insomma un'altra cosa.PaoloM
Intendo esattamente quello! Per sensazionalismo o per eccesso di buona volontà nei musei privati si trovano certe "perle" che fanno scoppaire dalle risate...
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
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