A integrazione di quanto scritto in precedenza riguardo alle aquile da berretto “transizionali” in uso alla Polizia tra il giugno 1946 e il 1948, accludo due foto interessanti. La prima mostra agenti durante un controllo dei documenti. Il copricapo è il casco di cuoio nero da carrista mod. 35 e reca sul frontale l’ aquila metallica. Più visibili i fregi nella seconda, scattata il 7 luglio 1946, dunque a poco più di un mese dal referendum che cambiò la forma istituzionale dello stato. Gino Bartali, vincitore del Giro d’ Italia è portato in trionfo da un gruppo di agenti di PS, al traguardo di Milano. La foto mostra dettagli interessanti dal punto di vista uniformologico. Gli uomini ritratti vestono sia uniformi kaki che grigioverdi con le caratteristiche mostrine semplificate (rettangolari tipo fanteria di color cremisi) e la stelletta metallica posizionata al centro. Il fregio posto sul frontale di berretti e bustine è con ogni evidenza metallico. L’ aquila ha le ali raccolte, quasi a formare un ovale e lo scudo smaltato sul petto. Purtroppo non è possibile distinguere se permanga la corona o sia stata già sostituita dalla stella. Particolare anche il fatto che tutti i berretti a visiera, realizzati con lo stesso tessuto delle uniformi e dalla cupola già piuttosto bassa in origine, sono stati privati del cerchio metallico per renderli flosci. In alcuni casi - come il poliziotto di profilo all’ estremità destra della foto - il frontale copricapo è stato tirato indietro e appiattito quasi come se fosse un basco. Sarebbe il caso di chiedersi l’ origine di questa moda e se essa attecchì anche altrove, dato che già durante la Rsi gli Arditi di Polizia del Btg. “Pietro Caruso” erano di stanza appunto a Milano ed avevano adottato un peculiare berretto a visiera floscio, in pratica un basco g.v. da paracadutista al quale erano stati aggiunti una visiera e un finto soggolo nello stesso tessuto. Forse l’ usanza era passata dalla Polizia Repubblicana alla PS postbellica tramite il riutilizzo di capi d’ abbigliamento? Chi può dirlo? Certo in quei tempi non si buttava via nulla…



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