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Nel secondo caso scatta la difesa contro l'assalto frontale, della quale parleremo oltre.

L'assalto frontale differisce dall'aggressione improvvisa in quanto il nemico cerca di riuscire, attraverso uno sbarramento con fuoco di artiglieria, a scalare il vallo ad ogni costo senza prima aprire una breccia nella cerchia difensiva o distruggere completamente i mezzi di difesa. In ogni caso, i difensori sono in grado di prendere i provvedimenti necessari per far cessare l'assalto. Non appena ci si accorge che il nemico ha l'intenzione di piazzare delle batterie bisogna ivi dirigere l'incessante e ben mirato fuoco di tutti i cannoni puntati nella giusta direzione. Dovesse nonostante tutto riuscire al nemico di piazzare le proprie batterie, oppure nel caso che la loro costruzione non fosse stata osservata in tempo, l'artiglieria del manufatto ha da ingaggiare quella del nemico; in entrambi i casi si può contare sull'appoggio dei manufatti vicini.
Qualora il nemico interrompa il bombardamento e proceda all'assalto bisognerà* sparare sulle colonne in avvicinamento dapprima con proiettili a frammentazione, poi con cartucce, così da ostacolare il loro progresso il più possibile.
In questo caso è necessario occupare quelle posizioni difensive non protette da artiglieria con i migliori tiratori di riserva della fanteria, i quali devono appoggiare la difesa attraverso l'impiego di colpi ben mirati; questo fuoco dev'essere mantenuto il più a lungo possibile.
Dovesse il nemico nonostante questo oltrepassare le contro-scarpe e penetrare nel fosso, allora inizia contro di loro il fuoco dei fucilieri tenuti in stato di allerta nelle Caponiere, mentre dal vallo prosegue il fuoco contro il nemico in avvicinamento. Naturalmente occorrerà* proseguire il fuoco dalle Caponiere finché vi sono nemici nel fossato.
Gli uomini che si trovano sul sentiero di ronda dietro il muraglione si collocano alle feritoie attraverso le quali si può meglio colpire il nemico penetrato nel fossato. E' inoltre necessario occupare le tre feritoie che fiancheggiano più da vicino le Caponiere, così da impedire che qualche pazzo si infili attraverso le aperture per i cannoni.
Se nel manufatto si trovano delle bombe a mano bisogna farne uso, buttandole nel fossato attraverso le feritoie. Non è concepibile che, attenendosi a questa procedura, i nemici riescano a scalare in grande numero il muraglione di cinta. I singoli che dovessero riuscire a raggiungere la corona del muraglione sono da abbattere o, qualora saltassero giù dal muraglione, da annientare tramite baionetta.
Dovesse il nemico ritirarsi bisognerà* dal vallo arrecargli il maggior danno possibile.
Dovesse il nemico riuscire, attraverso massiccio uso di forza, a superare il muraglione in ampio numero dovranno essere aggrediti ed uccisi a baionetta dai militi di riserva nelle Caponiere. Dovessero i difensori stessi essere stati
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scacciati dal sentiero di ronda, allora dovranno ritirarsi nelle Caponiere, mentre i fanti che si trovano in queste dovranno coprire la ritirata.
Dopo l'avvenuta ritirata dovranno essere immediatamente chiuse le porte di accesso al sentiero di ronda, ed il fuoco da fucile dovrà* proseguire dalle feritoie delle Caponiere fin quando non si può più raggiungere qualche risultato.
Nel frattempo il nemico tenterà* di risalire la scarpata esterna dei vallo e di impadronirvisi. A questa intenzione bisogna opporsi ad arma bianca sulla corona, al che deve intervenire tutta la fanteria asservita all'artiglieria, per il qual motivo deve sempre avere i fucili a portata di mano.
Le riserve che nel frattempo restano nelle Caponiere vengono utilizzate a supporto del posto più esposto al pericolo. Gli artiglieri portano al sicuro i calcatoi e se possibile anche le munizioni nel cortile interno.
Se si riesce a scacciare il nemico dal vallo bisognerà* metterlo sotto tiro dalle Caponiere. Se sono invece i difensori ad essere scacciati dal vallo, gli stessi si raccoglieranno nei cortili del Ridotto ed i fanti appostati nella galleria superiore dei Ridotto prendono sotto tiro i nemici che si trovano sul vallo e tentano preferenzialmente di impedire la distruzione dei cannoni. Bisogna ostacolare l'avanzata dei nemico occupando le posizioni dietro i merli dei muraglioni attorno ai cortili. Bisogna chiudere i cancelli, ridistribuire la truppa, occupare le gallerie esterne del Ridotto, distaccare degli uomini nell'eventualità* si tentasse di forzare gli ingressi, e mantenere un fuoco ininterrotto.
Dovesse il nemico scoraggiarsi oppure giungere sostegno per il manufatto, la guarnigione dovrà* attraverso sortite ed incursioni collaborare alla riconquista del forte. Gli artiglieri si affrettano a raggiungere i loro pezzi e fanno fuoco sul nemico in fuga.
Le situazioni qui paventate dovrebbero difficilmente verificarsi, dato che il manufatto non resta mai senza l'appoggio dell'armata stanziale o delle truppe di pronto sostegno, il che rende estremamente più difficile un attacco ai manufatti. E' più probabile che si verifichi una battaglia generale in vicinanza dei manufatti, ai quali questi prendono parte in quanto punti di appoggio precostituiti. La procedura da seguire in questo caso dipende dall'andamento generale della battaglia, e deve essere lasciata totalmente al giudizio dei Comandante. Deve però essere assunto a regola generale che la guarnigione in nessun caso debba prendere parte alla battaglia campale, dato che è destinata unicamente alla difesa del manufatto; la tenuta di questo è il suo compito più importante, che verrebbe messo in pericolo mandando in campo dei distaccamenti.
Il bombardamento o cannoneggiamento del forte con pezzi di artiglieria di ogni tipo ha lo scopo di ottenere la resa del forte attraverso l'effetto dirompente del fuoco.