Ci sono degradazione sul foro Italico, le mosaiche sono vandalizzate.
Alex
Ci sono degradazione sul foro Italico, le mosaiche sono vandalizzate.
Alex
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Eravamo 3O d'una sorte, 31 con la morte. G. d'Annunzio
Il restauro del monolito è terminato da tempo, ed è riuscito abbastanza bene. Il problema è però il contesto, nei pressi della base una larga parte del terreno ha perso le solette di marmo e la terra è a vista, in altre parti vi sono dei rigonfiamenti e larghe crepe del marmo. I mosaici antistanti lo stadio sono largamente sconnessi, molti si sono persi per sempre, e per quanto possa ricordare, solo circa 10/15 anni fa vi è stato un pallido tentativo di restaurare qualche scena, in molte altre si è solo versato del cemento per fermare il distacco dei tasselli, ma il tutto è in progressivo disfacimento e non credo che durerà ancora per molto. Sperare in un restauro è utopia, il CONI proprietario dell'area non ha un'euro e gli altri......
saluti
Peccato vedere che le testimonianze della nostra storia finiscano distrutte a causa dell'incuria e delle deficenze finanziarie...
Bella o brutta che sia stata è comunque la nostra Storia.
Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire. (Blade Runner)
Le vestigia del passato (anche lontano), da noi spesso fanno una brutta fine, mentre in altri paesi.................
QuotoOriginariamente Scritto da Centerfire
luciano
Lo spazio attorno (con relativi mosaici) viene usato come pista di pattinaggio...Originariamente Scritto da curioso
Se il CONI nun c'ha una lira, perchè vogliono far fare 2 stadi a Roma e Lazio? L'Olimpico va avanti col Golden Gala e il 6 nazioni di rugby? E il Flaminio mo' che gli levano pure il rugby va avanti co la CISCO?
Io credo che lo "zio d'america" che ha comprato la Roma lo hanno fregato co la promessa dello stadio, che se poi lo concedono a lui lo devono concedere pure a Lotirchio... Se invece li fanno avremo 4 stadi inutili, e altra pappata dei palazzinari...
Tipico giochetto di gran parte dei nostri politici.
CIAO LUCIANO, ESSENDO CARRARINO TI FACCIO I MIEI COMPLIMENTI PER IL POST, DA QUALCHE PARTE HO PURE IL FILMATO DEL TRASPORTO DEL MONOLITE DAI MONTI AL PIANO.
affrontare l'impari lotta contro l'ocupante con tutte le conseguenze di sacrifici e di sangue che comportava, o rinunciare, per un lungo periodo di tempo, alla prospettiva di indipendenza nazionale e alla conquista di un regime democratico
Ciao Ivan, grazie
Filmato sicuramente interessante
luciano
Aggiungo qualche altro dato sull' estrazione e il trasporto del monolito e su come venne eretto l' obelisco.
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Il monolito marmoreo dal quale fu ricavato l’ obelisco del Foro Mussolini (oggi Foro Italico) a Roma fu donato al Duce dagli industriali del marmo di Carrara. La sua estrazione e il suo trasporto dai monti al mare suscitarono all’ epoca stupore e ammirazione incondizionata, restando ancor oggi motivo di orgoglio per i lavoratori delle cave. Il monolito era sostanzialmente un enorme blocco di marmo privo di venature e incrinature, di dimensioni fuori dal comune (17 metri di lunghezza, 2,35 di altezza, 2,35 di larghezza) e del peso di oltre 300 tonnellate estratto nel luglio del 1928 dalla cava Carbonera, nel bacino di Fantascritti. Molta attenzione venne posta all’ epoca nella scelta del marmo e nel taglio e distacco del blocco dalla montagna. Prima di iniziare le complesse operazioni di spostamento, il monolite venne ingabbiato in una robusta struttura di protezione in legno, capace di proteggerlo da qualsiasi eventuale danno. Si trattò per quei tempi di una impresa da primato: due mesi di lavoro per costruire la gabbia protettiva fatta da 50 tonnellate di legno, 14 tonnellate di ferro e 3.500 bulloni; 10.000 i metri di lunghezza complessivi dei 20 cavi d’ acciaio che trattennero il monolito nella sua discesa; oltre 100 uomini impegnati nella lizzatura e 30 coppie di buoi per il trasporto; oltre tre milioni di lire il costo complessivo dell’ impresa. La discesa vera e propria verso il piano iniziò nel novembre 1928, superando in alcuni punti pendenze del 60%. Raggiunta Carrara nel gennaio 1929, il monolito transitò da via Carriona e dal Viale XX Settembre. Nel giugno dello stesso anno dopo aver percorso complessivamente 11 km. fu liberato dalla gabbia protettiva e imbarcato sulla chiatta “Apuano” alla presenza del gerarca carrarese Renato Ricci. L’ enorme imbarcazione, approntata appositamente a La Spezia nell’ Arsenale della Regia Marina, partì alcuni giorni dopo alla volta di Roma, trainata da due potenti rimorchiatori d’ altura. In quell’ occasione si tenne a Carrara un sontuoso ricevimento, cui parteciparono oltre 4.000 notabili locali. Nel 1932, in occasione del decimo anniversario della Marcia su Roma, l’ obelisco ricavato dal monolito venne solennemente inaugurato al Foro Mussolini. Per la sua definitiva posa in opera, nei mesi precedenti si era reso necessario ricorrere a una complessa opera ingegneristica composta da una robusta impalcatura lignea, grazie alla quale il pesante manufatto era stato eretto, passando gradualmente dalla posizione orizzontale a quella verticale.
"Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."
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