Sicuramente degno di attenzione per la fattura accurata.
Il numero di assegnazione (ossia il numero del brevetto) può anche mancare in quanto veniva apposto a brevetto conseguito.
Il marchio di protezione diverso nelle dimensioni e nella posizione fa pensare ad una seconda serie dopo una prima “sfornata”, ovviamente cambiando la contromatrice del conio. Ma quel che non torna è il cambio nella simbolica ove foglie d’alloro sostituiscono quelle di quercia. In araldica non è un cambiamento marginale , perché la tipologia delle foglie ha un significato preciso ed un valore simbolico diverso. Non mi risulta che il Giornale Militare Ufficiale dell’epoca abbia omologato un distintivo da pilota con un serto diverso. Ipotizzo quindi una possibile produzione postbellica per reduci a “tiratura” limitata (molto limitata). Per non saper né leggere né scrivere, io non strapagherei un esemplare con le caratteristiche di quello postato o cercherei un esemplare textbook.