Citazione Originariamente Scritto da kanister Visualizza Messaggio
Ragionando da commerciante io non esibirei mai una dozzina di oggetti simili ad un solo acquirente: sarebbe la dimostrazione che non sono poi così rari da poter richiedere cifre elevate. Se sono così comuni valgono certamente di meno.
Magari venduto il primo ne tirerei fuori un secondo da sotto il banco, ma mai tutti insieme.

Ti faccio un esempio capitato a me: in armeria trovo tre Beretta in 6,35, prezzo richiesto 150 euro l'una.
Alla fine di una lunga trattativa le prendo tutte e tre per 200 euro in totale. Cosa sarebbe successo se me ne avesse offerto una a settimana? Probabilmente le avrei prese ugualmente spendendo 450 euro. Chi ci ha guadagnato di più?


Il tuo ragionamento non fa una grinza , ma lo leggo come il ragionamento di un collezionista che s’immedesima in un commerciante : credimi, le cose sull’altro fronte (a) sono un po’ più complesse e (b) funzionano diversamente perché hanno motivazioni disparate. Lasciatelo dire da chi per decenni è stato dall’altra parte della barricata, anche di mestiere, avendo per anni frequentato commercianti, negozianti, imprenditori non come cliente ma in attività di supporto, consulenza e/o come fornitore di merci e servizi in più settori. Militaria comprese.

Nel commercio speculativo il secondo fattore più importante è il tempo. Talora è il primo, é più importante del guadagno. La parola d'ordine é vendere, vendere, vendere. Bisogna vendere il più possibile nel minor tempo. A costo di guadagnare poco, a costo di rimetterci, se necessario, ma bisogna muovere in fretta, sia la merce sia il danaro … "come se non ci fosse un domani". Solo così si accumula ricchezza in breve tempo e si può reinvestire e guadagnare ancora. E' un fondamentale del capitalismo, é il comandamento del Dio Denaro. Sono pochi coloro che si possono permettere di mantenere posizioni attendiste, irrigidirsi su determinate politiche commerciali, vendere se/quando/a chi vogliono. Per es. se come negoziante sono a corto di liquidità e devo pagare l’affitto del negozio, i contributi INPS della commessa o l’acconto IVA non posso concedermi il lusso di preoccuparmi che cosa pensi il mio cliente, devo alzare quattrini prima della scadenza. Punto.
Un altro caso frequente: se compro 10 articoli a 100 € uno e fatico a venderli, è meglio che li svenda tutti per 500 € e reinvesta questa somma in qualcosa con la quale potrò recuperare i 500€ di rimessa e, magari, qualcosa in più. In altri termini, un minor introito di 500€ è preferibile a 1000€ di capitale immobilizzati. Conoscendo la marginalità media delle vendite ed il DSO è facile calcolare quante volte e per quanto tempo si debba reinvestire la minore somme incassata per coprire la perdita e riprendere a guadagnare.
Altro aspetto: il privato (collezionista) solitamente acquista un oggetto alla volta e considera l’acquisto singolarmente: una volta ha speso poco, una volta ha speso molto. Il commerciante vende una pluralità di oggetti e non considera (o non dovrebbe considerare) il guadagno su un singolo articolo. Su alcuni guadagna di più, su altri meno. Su certi perde. Gli utili si conteggiano nei bilancini periodici, i conti veri si tirano alla fine dell’anno. Hai pagato 66,66 € ciascuna Beretta 6.35, indubbiamente buon per te. Ma l’armiere potrebbe essere alla carità e non lo verrà a dire a te. O é quanto le ha pagate. Oppure si é reso conto che, magari per il prezzo, non riusciva a venderle. O può anche darsi che nessuno gliele avesse chieste seriamente (io ho fatto ottimi affari comprando cose da chi non sapeva a chi venderle) . Cambia le Beretta 6.35 con le piastrine, ma le ragioni non cambiano,

Non trascuriamo infine anche aspetti marginali quali le componenti psicologiche, come l’autoreferenzialità e lo smisurato ego di certe persone. Alcuni commercianti (di militaria) di mia conoscenza hanno la tendenza ad ostentare la loro offerta sia quantitativamente sia qualitativamente. Fanno una vera ossessione del proporre quanti più articoli possibile per dimostrare a se stessi ed al mondo di … averlo più grosso. Pessima idea, almeno per me, non tanto per i sospetti che può generare fra i malfidenti, quanto perché sono la competenza, la professionalità e buoni rapporti interpersonali che fanno la differenza tra un soggetto e l’altro.

E qui mi fermo: giustamente l’Alto Comando del forum mi accuserà di essere andato fuori tema, nel qual caso invoco la grazia e chiedo di spostare questo mio sproloquio in una stanza più adatta. Però ci tenevo ad offrire qualche spunto di riflessione su queste situazioni, frequenti anche nel nostro “giro”.