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NOTE:


  1. Tra l’inizio degli anni venti e la metà degli anni trenta la volontà del regime comunista di risolvere il fenomeno dei besprizorni dipingendo in termini ottimistici i tentativi di ricuperarli alla società sovietica ebbe come conseguenza secondaria lo sforzo creativo di numerosi artisti ed intellettuali. Sull’argomento vennero scritti centinaia di romanzi, reportage giornalistici, saggi socio-pedagogici. Il pittore moscovita Fedor Bogorodskij ritrasse i bambini di strada in un famoso ciclo di dipinti. Nel 1931 il regista Nikolaj Ekk girò il film Un biglietto di viaggio per la vita (storia del ragazzo di strada Mustafà che redento dal lavoro in una comune diventa un perfetto cittadino sovietico). Dal 1935 la svolta repressiva voluta da Stalin portò alla progressiva eliminazione fisica di molti fra quelli che si erano avevano scritto o si erano interessati pubblicamente dei besprizorni nel decennio precedente. Lo stesso Jyvan Kyrla (1909-1943) il giovane protagonista del film di Ekk, fece una brutta fine. Figlio di un kulak picchiato a morte dai comunisti, era sopravvissuto per alcuni anni in strada unendosi ai besprizorni. Nonostante il ruolo di Mustafà lo avesse lanciato come attore dandogli grande popolarità in Unione Sovietica, nel 1938 fu arrestato dalla N.K.V.D. e deportato in Siberia. Morì di stenti in un Gulag. Per volontà del dittatore georgiano i besprizorni divennero da allora ufficialmente uno dei molti tabù della società sovietica.






  1. Le carestie artificiali per piegare (mediante il monopolio delle fonti di approvvigionamento di cibo) le popolazioni recalcitranti al volere dei regimi comunisti non furono un fenomeno esclusivo dell’Unione Sovietica leninista e staliniana. Infatti tale uso venne largamente esportato nei paesi satelliti come strumento di lotta rivoluzionaria e repressione politica. E’ stato storicamente provato che con modalità e tempi diversi gravi carestie furono volutamente provocate dai regimi comunisti a danno dei loro stessi popoli in Cina, Albania, Etiopia e Corea del Nord.



  1. Fra il 1921 e il 1923 all’immane sforzo umanitario in favore delle popolazioni affamate e in particolar modo dei bambini, parteciparono tra gli altri l’American Relief Administration, il Comitato Francese per il Soccorso all’Infanzia, l’organizzazione umanitaria britannica Save the Children, il Vaticano, enti caritativi di varie confessioni protestanti anglosassoni (inclusi Battisti, Avventisti e Mennoniti), associazioni laiche di stampo politico e sindacale, nonché la Croce Rossa Internazionale e quelle di svariate nazioni europee. La missione della Croce Rossa Italiana operò da maggio a settembre del 1922 nella città di Caricyn (rinominata Stalingrado nel 1923 ed oggi conosciuta come Volgograd) venendo ritirata in seguito all’ascesa al potere del fascismo con la Marcia su Roma del 28/10/1922.



(4) Gli strepitosi successi militari ottenuti dai tedeschi sul fronte russo nelle fasi iniziali della campagna (1941/42) sono da addebitarsi in gran parte alla carenza di ufficiali preparati nelle file dell’Armata Rossa, letteralmente falcidiata dalle purghe di Stalin nella seconda metà degli anni trenta. Gli effetti negativi di tale situazione si erano visti sul campo già durante la disastrosa guerra russo-finlandese del 1939/40. In tale occasione pochi e male armati combattenti finnici grazie alla loro determinazione ed alla perfetta conoscenza del terreno tennero testa per mesi agli invasori sovietici, sgominando ripetutamente forze preponderanti per numero e mezzi ma prive di comandanti esperti.
Secondo dati ufficiali pubblicati sulla Pravda nel 1987 per volontà di Michail Gorbaciov, durante la grande purga delle forze armate ordinata da Stalin negli anni 1936/1938 sarebbero stati uccisi o deportati gran parte dei responsabili militari formatisi durante o dopo la rivoluzione, come evidenziato dalla seguente tabella.
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Marescialli dell’Unione Sovietica: 3 su 5
Comandanti d’Armata: 13 su 15
Ammiragli di marina e Ammiragli di 1° grado: 8 su 9
Comandanti di Corpo d’Armata: 50 su 57
Comandanti di Divisione: 154 su 186
Commissari politici d’Armata: 16 su 16
Commissari politici di Corpo d’Armata: 25 su 28
Commissari politici di Divisione: 58 su 64
Vicecommissari alla Difesa: 11 su 11
Membri del Soviet militare Supremo: 98 su 108
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(5) Il KGB non smise mai di dare una caccia spietata ai “Fratelli della Foresta” i combattenti anticomunisti baltici rifugiatisi nelle foreste nel 1944. L’ultimo di loro – ancora armato e alla macchia ma ormai anziano – dopo essere sfuggito per anni alla caccia degli organi repressivi sovietici grazie al tacito sostegno della popolazione locale ed aver rifiutato le ripetute offerte di amnistia, morì nel folto delle foreste estoni nel 1980 – l’anno delle Olimpiadi di Mosca – ufficialmente di morte naturale. Il suo cadavere fu ritrovato casualmente da alcuni boscaioli.