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Discussione: Robey Leibbrandt, pugile sudafricano e agente dell'Abwehr

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  1. #2
    Utente registrato L'avatar di storiaememoriagrigioverde
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    I tentativi di infiltrazione in Sudafrica da parte delle varie agenzie di spionaggio naziste - in perenne rivalità tra loro - furono numerosi e il caso Leibbrandt fu solo quello più clamoroso.
    Alla metà degli anni 30 tentarono anche una penerazione commerciale tramite le compagnie aeree civili come segue...

    - - - Aggiornato - - -

    Il Terzo Reich aveva già raggiunto notevoli risultati utilizzando come strumenti di penetrazione commerciale, ideologica e militare in molti stati sudamericani le compagnie aeree a capitale misto, gestite da personale di volo e tecnici tedeschi. Oltre ad offrire una copertura ideale all’attività delle spie naziste, esse avevano anche un notevole ritorno propagandistico come vetrina della superiorità tecnologica dei velivoli prodotti dall’industria aeronautica tedesca, primo fra tutti, l’iconico trimotore Ju52. Si ritenne dunque opportuno tentare di replicare tale vantaggiosa strategia anche verso alcuni Dominions dell’Impero Britannico, nella speranza di attirarli nella sfera di influenza germanica. La situazione più favorevole si presentava ovviamente in Sudafrica, dove i Boeri di origine olandese e tedesca (oltretutto assimilati agli ariani dalle folli teorie razziali nazionalsocialiste) mal sopportando la dominazione Britannica, sin dal tempo delle due guerre anglo-boere guardavano con simpatia alla Germania. L’occasione propizia si presentò alla seconda metà degli anni trenta, quando la South African Airways ordinò alla ditta Junkers ben 17 bimotori trasporto passeggeri Ju86Z. Già il fatto che la compagnia di bandiera sudafricana avesse deciso di unificare la propria linea di volo scegliendo un aereo di produzione tedesca anziché britannica era indicativo delle crescenti simpatie per la Germania nazista che influenzavano pesantemente la società civile sudafricana. I primi Junkers giunsero in Sud Africa nel giugno del 1937, equipaggiati con i motori stellari Rolls Royce Kestrel. Su richiesta del committente però, questi propulsori vennero sostituiti in corso d’opera con i più performanti Pratt & Whitney Hornet, che andarono ad equipaggiare anche i velivoli di costruzione successiva. Inoltre un singolo Ju86K, la versione militare da bombardamento equipaggiata con motori BMW, venne donato dalla ditta in vista di una eventuale valutazione da parte delle autorità militari sudafricane. Il dono era tutt’altro che disinteressato, in quanto per i vertici tedeschi, ottenere l’eventuale fornitura di velivoli militari avrebbe giustificato la presenza di istruttori e tecnici della Luftwaffe nelle basi della South African Air Force, aprendo rosee prospettive alla propaganda nazista. Dunque il totale degli Junkers impiegati dalla SAA – che ricevettero tutti le immatricolazioni civili sudafricane – si fermò a diciotto. Nel settembre 1939 in seguito alla dichiarazione di guerra tutti gli Ju86Z e l’unico Ju86K della South African Airways vennero requisiti e militarizzati dalla South African Air Force, ricevendo postazioni difensive per mitragliatrici e supporti esterni per bombe. Essi entrarono in servizio nel No.15Squadron SAAF basato a Wingfield (Cape Town), poi rinominato No.32 (Coastal) Squadron ‘A’ Flight. Inizialmente utilizzati per il pattugliamento costiero, nel dicembre 1939 tali aerei giocarono un ruolo importante nell’intercettazione della nave corsara tedesca SS Watussi. Nel maggio 1940 furono trasferiti al No.12 Squadron SAAF ed impiegati come bombardieri nella campagna militare contro l’A.O.I. effettuando la loro prima azione contro le truppe italiane già il 14 giugno 1940. Le perdite furono elevate e nel maggio 1941 gli otto Ju86 superstiti passarono in carico al No.16 Squadron SAAF, un reparto di nuova costituzione che li impiegò immediatamente a supporto dell’avanzata su Gimma. A causa del ridotto numero di aerei in condizioni di volo, già il 22 agosto 1941 il No.16 Squadron SAAF fu rinominato 35 Flight. Gli ultimi Junkers passarono poi al No.22 Squadron SAAF, operando di nuovo come ricognitori costieri al fianco degli altrettanto obsoleti Avro Anson, fino a quando furono definitivamente ritirati dal servizio nel settembre 1942.

    ELENCO DEGLI JUNKERS JU86 SUDAFRICANI COMPRENSIVO DI IMMATRICOLAZIONE CIVILE, MODELLO DEL VELIVOLO, NOME DEL VELIVOLO, NUMERO IDENTIFICATIVO SAAF (SE CONOSCIUTO).
    ________________________________

    ZS-AGE Junkers Ju.86Z ex-SAA “Louis Trichardt” SAAF 642

    ZS-AGF Junkers Ju.86Z ex-SAA “Richard King” SAAF ?
    ZS-AGG Junkers Ju.86Z ex-SAA “Ryk Tulbagh” SAAF ?
    ZS-AGH Junkers Ju.86Z ex-SAA “David Lindley” SAAF ?
    ZS-AGI Junkers Ju.86Z ex-SAA “Sir John Cradock” SAAF ?
    ZS-AGJ Junkers Ju.86Z ex-SAA “General David Baird” SAAF 647
    ZS-AJE Junkers Ju.86Z ex-SAA “Gert Maritz” poi “Sarel Cilliers” SAAF ?
    ZS-AJK Junkers Ju.86Z ex-SAA “Hendrik Swellengrebel” SAAF 648
    ZS-AJL Junkers Ju.86Z ex-SAA “Cecil John Rhodes” poi “David Lindley” SAAF ?
    ZS-ALN Junkers Ju.86Z ex-SAA “Sir Hercules Robinson” SAAF 650
    ZS-ALV Junkers Ju.86Z ex-SAA “President Steyn” SAAF ?
    ZS-ANA Junkers Ju.86Z ex-SAA “Sir Gordon J. Sprigg” SAAF 653
    ZS-ANB Junkers Ju.86Z ex-SAA “J.C. Molteno” SAAF ?
    ZS-ANC Junkers Ju.86Z ex-SAA “Sir Benjamin D’Urban” SAAF ?
    ZS-AND Junkers Ju.86Z ex-SAA “Lord Charles Somerset” SAAF 656
    ZS-ANE Junkers Ju.86Z ex-SAA “Simon van der Stel” SAAF 657
    ZS-ANF Junkers Ju.86Z ex-SAA “Saul Solomon” SAAF ?
    ZS-ANI Junkers Ju.86K ex-SAA “Lady Ann Barnard” SAAF 658
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    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

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